Erano i giorni di Pasqua quando trovai nella cassetta delle lettere un plico accompagnato da un messaggio piuttosto lapidario: “Grato se vorrà leggere criticamente quanto contenuto. E se lo ritiene opportuno, nell’edizione, sarebbe apprezzata una Sua Premessa della Premessa. Luigi Maria Lucani”.
Per quanto cercassi di far mente locale, non conoscevo nessuno con quel nome; una rapida ricerca su web dette esito negativo. Osservata la prima pagina di copertina apparve “Lui”: riecco la milionesima “napoleonata”, mi venne da pensare, vedendo la famosa immagine del crucciato Napoleone a Sant’Elena, pubblicata anche su Wikipedia.
Comunque la mia curiosità era tanta e iniziai a leggere, dalla premessa, alle cronache riportate dalla Gazzetta di Firenze e dal Monitore d’Etruria, dei “Sette anni e un giorno” trascorsi fra lo sbarco dell’Imperatore Napoleone I all’Elba il 4 maggio 1814, e la morte del Generale Bonaparte a Sant’Elena il 5 maggio 1821.
In queste cronache, intervallate da preziose note che Luigi Maria Lucani puntualmente aggiunge, ho incontrato tanti personaggi che hanno accompagnato Napoleone all’Elba e a Sant’Elena, dal Maresciallo Bertrand, agli elbani Giacomo Mellini e Angelo Gentilini; poi i vari “carcerieri” dell’Imperatore: all’Elba, il mondano Colonnello Campbell e, a Sant’Elena, il rigoroso Generale Lowe. Non manca neanche lo “scoop” giornalistico sulla visita di Maria Walewska all’Elba.
Nei dintorni delle cronache napoleoniche sono narrate le vicende del gen. Cesare de Laugier e quelle della contessa ravennate Teresa Gamba, l’ultima donna amata da Lord Byron, la Contessa G nel Conte di Montecristo di Dumas. È anche indagata la grande eruzione nell’aprile del 1815 del vulcano Tambora e delle possibili relazioni con le forti piogge che caddero a Waterloo e concorsero alla sconfitta di Napoleone.
A Sant’Elena viene ricordata anche la presenza di Charles Darwin che nel 1831 visitò l’Isola e sedé all’ombra dei salici ai cui piedi Napoleone aveva voluto la sua tomba.
Le vicende storico-politiche e culturali elbane -e toscane- sono intrecciate e riproposte attraverso l’esposizione del contributo di illuminati amministratori come il conte Vittorio Fossombroni e il cav. Giovanni Fabbroni, accanto ad artisti quali Pietro Benvenuti e Antonio Canova; insieme a uomini di scienza come il geologo Déodat de Dolomieu, il mineralista René Just Hauy, il geografo Arsène Thiébaut de Bernaud, i naturalisti Ottaviano Targioni Tozzetti e Girolamo de’ Bardi.
E poi il colorito “gossip” sul divorzio fra il Re del Regno Unito Giorgio IV e la consorte Carolina, che giunge all’Elba per visitare quelle che erano state le dimore di Napoleone, quando il “Grande Uomo” era ancora prigioniero a Sant’Elena. Non dimenticando l’assassinio del Duca di Berry, nipote di Luigi XVIII, per mano di un solitario bonapartista francese che durante la presenza di Napoleone all’Elba aveva tentato, senza successo, di trovare un lavoro sull’Isola.
Anche la storia della piccola isola di Pianosa ha un suo ruolo nello svolgersi delle vicende ed è presente nelle cronache, e non nascondo che è stata la parte che mi ha fatto apprezzare ancora di più questo libro che si legge tutto d’un fiato e ti lascia col sorriso: poiché il misterioso Luigi Maria Lucani ha avuto il potere di farmi immergere con leggerezza nell’atmosfera del tempo, accompagnandomi a conoscerne i protagonisti.
Sono stata quindi contenta che il Nostro mi abbia chiesto di scrivere una “Premessa della Premessa” che chiudo con queste parole: Augurando una buona lettura, consiglio di rimanere fino alla fine con la mente libera, senza porsi troppi interrogativi sull’identità dell’Autore: sarà un’avventura nel passato ancora più avvincente! D’altra parte è la sostanza quella che conta!
Ilaria Monti
Il libro prossimamente verrà presentato all’Isola d’Elba, al momento è reperibile su: Ed. Youcanprint, https://store.youcanprint.it/sette-anni-e-un-giorno/b/628cdfa8-5465-53ad-ab0d-fe2b4d6b5d45 e distribuito anche su Amazon e molte altre librerie on-line.