Le fortezze mediceo-lorenesi di Portoferraio racchiudono un mistero legato al fatto che dopo cinquecento anni sono ancora piedi.
Come hanno fatto i bastioni del fronte di attacco di terra a non crollare dopo cinquecento anni?
Il mistero si trova racchiuso nella tecnica di costruzione del bastione, elemento straordinario di architettura militare cinquecentesca.
Il bastione è opera di architettura militare che stupisce.
E’ elemento costitutivo fondamentale della architettura militare rinascimentale detta alla “moderna” in quanto creata e nata per far fronte alle esigenze belliche moderne conseguenti alla introduzione dell’arma da fuoco, trasformando la difesa da piombante a radente.
Formato da un ripieno di terra con spesse pareti di contenimento laterali in pietrame orlate queste ultime da troniere per il posizionamento delle bocche di cannone.
A Portoferraio, nel fronte di attacco di terra, bastioni resistono da secoli superbi e maestosi con queste pareti laterali che reggono terreno riportato, senza collassarsi.
Sul terreno riportato che forma lo spalto del bastione, Rino Manetti, architetto, scrive “…in nessun punto si individuano speroni interni a rendere più sicure le pareti a retta del terreno. Però durante l’ultima guerra, nello scavare alcuni rifugi alla base delle muraglie, ne sono stati individuati alcuni, anzi in uno di questi lavori la scoperta fu fatta in modo drammatico, infatti non sospettando la presenza di questi speroni di contenimento, fu tolta la terra dal basso senza opportuni accorgimenti, così mancando ad essi il sostegno di base, franarono, per fortuna senza seppellire alcuno secondo quanto ci è stato riferito verbalmente. Si tratta di pareti verticali in pietra incrociantisi ad angolo retto al centro del ripieno del bastione e colleganti le due pareti opposte esterne. Quelle pareti-speroni interne venivano costruite prime del riempimento, con la funzione: in parte di tiranti, anche se questa azione è debole; in parte come setti di separazione della grande mole di terra e sassi di riporto, e capaci di frazionare e ridurre la forza spingente del materiale inerte di riempimento, contro le pareti esterne dei bastioni”.
(Cfr pg 64 di “Portoferraio e le sue antiche fortificazioni” Rino Manetti .Libreria editrice fiorentina. 1966)
Proprio nel bastione di Santa Fine ”la forza spingente del materiale inerte di riempimento” è particolarmente visibile, direi palpabile, perché il terrapieno con lo spalto dove poggiavano i cannoni di artiglieria è stato interamente costruito sullo scoglio immediatamente sul mare. (Foto di copertina)
Quanto ancora potrà resistere?
Intanto il basamento che sosteneva la garitta di vedetta per la sentinella di guardia fissa sullo spigolo del bastione sembra prossimo a cedere.
Quanto ancora durerà?
Questo straordinario bastione stupisce più degli altri per non essere collassato resistendo per secoli non solo alle intemperie metereologiche marine ma anche all’abbandono dovuto alla incuria umana la quale ha continuato ad infierire sul monumento storico, bene culturale, aprendo nelle cortine murarie feritoie per batteria da combattimento durante il secondo conflitto mondiale.
Solo pensando a quanto scritto da Manetti che dentro lo spessore della terra riportata del bastione sono presenti elementi architettonici tali da ridurre “la forza spingente del materiale inerte di riempimento”si può arrivare a comprendere perché ancora non sia crollato.
Il mistero si infittisce ancor di più vedendo la foto della grotta sotterranea che si trova sotto la punta di Santa Fine.
Alla grotta si arriva con un percorso subacqueo che inizia da una roccia che si trova a nord di Santa Fine. Dopo il tunnel naturale posto sotto acqua si riemerge davanti a tre gradini che dal piano dell’acqua salgono ad una porta ricavata in parte nella roccia ed in parte regolarizzata con mattoni di epoca antica: la porta è chiusa tamponata in calcestruzzo riferibile ad epoca recente. Però ai lati della chiusura si intravedono i ferri di un vecchio cancello del quale, sul lato destro, si notano due cardini.
Si può ipotizzare che questa porta costituisse un elemento di emergenza con uno sbocco sullo spalto del bastione di Santa Fine?
C’è qualcuno che possa aiutarmi dando informazioni sull’argomento?
Marcello Camici
Foto di copertina - Portoferraio. Bastione di Santa Fine.Terrapieno e spalto
Foto 2 - Portoferraio. Basamento per la garitta di vedetta della sentinella di guardia fissa. Spigolo del bastione di Santa Fine.
Foto 3 - Portoferraio. Grotta sotterranea sottostante la punta di Santa Fine. Foto ripresa da “Portoferraio 1744. Adeguamenti alla fortificazioni nel periodo lorenese” Rino Manetti. Alinea editrice. 1996. Firenze.