Mi pare necessaria una riflessione su una recente serata spettacolare, avvenuta nella chiesa di San Nicolò a San Piero. L'evento ha avuto un titolo che dice tutto, ovvero "Vecchi sampieresi", ed era stato promosso dall'associazione culturale le Macinelle. Un'associazione fatta di volontari e l'ho già definita campionessa dell'isola in fatto di appuntamenti estivi di valore.
E anch'io sono vecchio, anche se non sampierese, e sento l'esigenza di mettere in risalto questi impegni culturali realizzati con passione, cuore, da gruppi di amici. Sono espressione di un'Elba viva che sa dare importanza alle proprie radici con risorse umane di qualità. Sono momenti in cui trionfa l'arte espressa da volontari, valori che partono dal basso. Spesso non fanno rimpiangere i big che ammiriamo nelle televisioni o altrove. Arte al massimo livello, spirituale anche perché è un offrirsi in modo disinteressato agli altri. Un servizio socioculturale.
In quella serata a San Piero sono state protagoniste sei persone, tutti pensionati meno uno, che hanno alle spalle anni di vena artistica rivolta a chiunque.
Del resto l'Elba, in questo caso dell'ovest dell'isola, ha registrato artisti popolari genuini.
Due esempi che vengono dal passato sono il cavalier Ugo Soria, contadino/operaio in grado di insegnare da autodidatta musica a tutto il paese di Sant'Ilario e dintorni, diventando raffinato compositore. Creò anche il noto Canto del Maggio, una tradizione popolare che tuttora resiste.
Poi Angelo Galli, di recente ricordato presso il comune Campese dal gruppo La Torre, che fu un produttore di ottimo Aleatico, ma anche poeta affermato e realizzò varie pubblicazioni.
E torniamo all'appuntamento serale coordinato da Adriano Pierulivo, maestro in pensione, fine scrittore, pure lui poeta, vincitore di vari concorsi anche nazionali, animatore pure del gruppo teatrale La Ginestra di Seccheto, allo stesso tempo maratoneta. Ha coinvolto nella serata una sua collega non più in servizio, Annarosa, che è anche sua moglie, pure lei scrittrice.
E si è esibito Gianluca Spinetti, un elettricista, valente attore. Anche lui ha recitato per La Ginestra e nella compagnia teatrale di San Piero, pure ottimo lettore.
E passiamo a Claudio Catta, operaio comunale pensionato che da sempre canta nel coro locale, ottimo tenore che nell'antica chiesa si è esibito in alcuni brani tra cui la celeberrima aria "Nessun dorma" di Puccini.
E che dire di Stefano Masia, a suo tempo scalpellino e muratore, che negli anni ha realizzato centinaia di serate sull'isola, esibendosi come cantante pop, tra i migliori.
Infine nell'appuntamento, l'ex dipendente di Poste Italiane, Pierluigi Costa che per fortuna non canta, ma chissà magari è anche bravo, ma è noto quale Messaggero del Mare, impegnato da circa vent'anni in nuotate per la tutela del mare e per azioni di solidarietà verso chi ha bisogno. Di recente è stato premiato, come gli altri Messaggeri associati, con il Premio Pegaso disposto da Consiglio della Regione Toscana.
Non c'è un limite al valore di tali impegni, sorretti semplicemente da autentica passione, alimentati dal bisogno di esprimersi per uscire dalla routine della vita quotidiana, immergendosi in quella artistica. Una esistenza senza le varie forme d'arte sarebbe insopportabile. Non c'è che da essere grati a Le Macinelle e a tutte le altre associazioni di volontariato e a chi offre il proprio tempo libero per il divertimento degli altri.
Chissà, un giorno potrebbe essere anche organizzato un Festival apposito, magari per scopi di beneficenza, in quel di Seccheto, Marina di Campo o a San Piero o in altre parti dell'isola, dove riunire attori, musicisti, pittori, cantanti, scrittori e poeti di questo rango. Un Festival che avrebbe sicuramente successo e svilupperebbe ancora di più la cultura popolare elbana. Ma in fondo la proposta può risultare vana: le tante serate gestite nell'isola da volontari, sono giù un Festival diffuso.
Stefano Bramanti
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