Negli Statuti del 1574 concessi dal serenissimo granduca di Firenze alla città di Portoferraio è una rubrica dal titolo “Delle pene de malefizi”. Specificamente ed interamente contempla il delitto di omicidio in questi termini: “Qualunque dolorosamente amazzerà o farà amazzare in qualsivoglia modo alcuna persona di qualsivoglia sesso per pena di tale homicidio et mandato, venendo nelle forze della iustitia debba essere decapitato di sorte che muoia ,tanto il mandante come il mandatario”
(FILZA Statuti. Già E1. Archivio storico comune di Portoferraio)
A Portoferraio, per chi era condannato alla pena di morte sia per forca che per decapitazione, era la confraternita della Misericordia che aveva la missione pietosa della assistenza all’estremo supplizio.
I confratelli della Misericordia provvedevano anche alla sepoltura della salma del giustiziato.
Accanto alla chiesa di San Rocco era un cimitero dove erano sepolte i cadaveri dei morti da pestilenza e dei giustiziati.
Ripresa da un manoscritto in suo possesso, Leone Damiani testualmente descrive la pena capitale avvenuta nel 30 marzo del 1715 a Portoferraio. Un certo Pellegrino Costa di Bologna, garzone nella campagna di Schiopparello, ha ucciso un viandante còrso a scopo di furto mentre dormiva alloggiato nella casetta rurale che il medesimo Costa abitava. Un omicidio particolarmente efferato.
Scoperto, è carcerato nelle segrete del tribunale che allora aveva la residenza alla Stella.
Questa la descrizione:
“Avendo il Costa confessato con i tormenti della capra, gli uscì la sentenza, con la quale fu condannato alla impiccagione, con in più il taglio della testa e squartamento. La testa fu posta in una gabbia di ferro e collocata sul cancello di detto magazzino per memoria dei posteri. Detto magazzino è di proprietà della Casa Pandolfi. Il dì 29 marzo 1715 a tre ore e mezza fu messo in cappella fatta fare nel palazzo del Sig Giudice con l’assistenza del Reverendo Don Jacopo Dendi segretario dell’Illustrissimo Sig Maestro di Campo e Governatore civile e militare Girolamo Niccolini di Firenze e tre padri di San Francesco con altri sacerdoti vestiti con cappa della Misericordia e altri fratelli essendosi detti sacerdoti dati la muta tre ore per tre ore. Gli assistenti furono gli appresso: Don Giulio Vantin, Don Tommaso Libanè, Don Girolamo Ferrandini, Don Andrea Fracassini, Don Prospero Vantini, Don Angelo Mibelli, Don Ottavio Colombi, Don Simon Angiolini, il Pievano Don Salvatore Allor, Don Pietro Rigoni Cappellano della Misericordia, Don Gio Batta Roncisvalle e Don Teodoro Alieti. Il Pievano Allori, avanti giorno somministrò il viatico al condannato e battuta la diana fu esposto nella chiesa della Misericordia il Sacramento. Di poi sfilarono processualmente i fratelli a prendere il paziente, dove nel sortire diede segno la campanella del Tribunale, avendo suonato a martello anche la campana della Stella e il paziente fece il seguente giro per Borgo alle Noci, via dell’Amore, davanti Porta a Mare, via Porta a Terra, e quando fu arrivato alla chiesina della anime al Ponticello si inginocchiò fuori della chiesa e udì la messa fino alla elevazione: indi fu condotto al patibolo preparato sul Monte detto il Lazzeretto, ricevè contrito da vero cristiano la morte“.
(Cfr. pg 29-30 di “Lo Scoglio. Isola d’Elba ieri oggi domani“ 1994, n. 40)
La impiccagione è uno dei modi prevalenti della esecuzione capitale insieme con la decapitazione. L’impiccagione è ritenuta morte la più degradante per l’esposizione alla quale veniva sottoposto il cadavere, destinata agli individui di modesta condizione, intesa a colpire malfattori come i ladri e rapinatori. L’accompagnamento dello squartamento del cadavere con esposizione al pubblico dopo la pena capitale, come in questo caso, vuole indicare il carattere ancora più infamante della pena capitale.
(Cfr pg 408 di “Rituali di violenza, cerimoniali penali, rappresentazioni della giustizia nelle città italiane centro-settentrionali – secoli XIII/XV - Relazioni tenute al convegno internazionale di Trieste del 2-5 marzo 1993. Andrea Zorzi)
Lo squarto del cadavere con esposizione al pubblico di membra rappresenta un inasprimento della pena capitale: è riservato a chi ha commesso omicidio compiuto con particolare efferatezza.
Quando l’omicidio avviene per necessaria difesa la pena capitale può essere graziata.
E’ il caso di Gio Batta Batignani condannato a morte nel 1726 dal governatore di Portoferraio con la pena della forca per l’omicidio di un compagno avvenuto con sparo di archibugio.
Gio Batta supplica il granduca di concedergli la grazia della vita.
Il sovrano risponde che, avendo la pace, la pena di morte si permuta in cinque al remo sulla galera e in caso di fuga si il ripristino della pena di morte.
“Avere la pace” significa possedere un atto notarile da parte del condannato con il quale i familiari dell’ucciso concedono il perdono e la riconciliazione.
Tutto questo si viene a sapere tramite carta di archivio, sotto integralmente trascritta, nella quale il Batignani supplica il granduca di fargli grazia della vita.
“Altezza Reale
Gio. Batta Batignani della Rocca umilissimo Servo e Suddito di Vostra Altezza Reale essendo stato condannato dal Governatore di Portoferraio in pena di Forca col riservo a supplicargli per la moderazione della pena, e ciò per pretesa complicità ma non provata in un omicidio commesso con esplosione da un di lui compagno non solo a provocazione violenta ma a necessaria difesa per avendo sofferta non meno lunga carcere ( ) sette colpi di archibusata nell’atto fattogli dell’arresto.
Supplica Vostra Altezza Reale di fargli grazia di detta pena. Quam Deus
Avendo la pace permutazione della Pena di Forca in cinque anni di Galera pena la reincidenza in caso di fuga
Il Gran Duca di Toscana
Carlo Rinuccini li 9 ottobre 1726
L’originale di questa copia è nella Filza di Suppliche registrata al n. 167”
(FILZA “Suppliche 1600-1730”C5. Carta senza numero di pagina. Carteggio del governatore. Archivio preunitario del comune di Portoferraio. Archivio del governo di Portoferraio 1553-1799. Archivio storico comune di Portoferraio)
Marcello Camici






