Nel nostro arsenale delle Galeazze venivano tenute e riparate le famose corazzate del Rinascimento che tanta parte ebbero nella battaglia navale di Lepanto del 7 Ottobre del 1571, una delle più famose della Storia dato che in quell'occasione la flotta cristiana della Lega Santa ebbe la meglio su quella musulmana dell'Impero Ottomano. Le sei galeazze di quella vittoriosa coalizione appartenevano alla Repubblica di Venezia
, ma è osservando queste, che Cosimo I de Medici (Il granducato di Toscana fu tra i vincitori) ne fece costruire due da impiegare nel Mediterraneo contro i pirati e da tenere di base nella sua Cosmopoli, all'interno dell'ex Arsenale delle Galeazze di Portoferraio appunto, che dopo aver ospitato per anni il nostro mercato coperto comunale, ora si trova in un così forte stato di degrado, che chi va a sbirciare attraverso quei vetri coperti da giornali, evidentemente in un estremo gesto di pietà, gli sembra di vedere un fotogramma tratto da un film catastrofico e viene colto da sconforto totale.
Allegria! direbbe a questo punto Mike e nunc est bibendum" direbbe Orazio dal momento che, è notizia di stampa dell'altro ieri, tra poco lì dentro ci nascerà un museo del mare, se ho ben capito a prevalente carattere biologico, con tanto, penso io e si sente dire da tempo, di scheletri di balene e/o loro plasticose riproduzioni.
Tutto quindi con tanti saluti al Rinascimento, a Cosimo I de Medici, ai pirati saraceni, ai Cavalieri di Santo Stefano e alla targa che c'è lì fuori a ricordare tutto ciò a perpetua memoria.
A chi mi rispondesse che del resto i cetacei sono geneticamente più vicine ai gronchi, ai sugarelli, alle boghe e ai tombolelli che vendevano la mi zia Dora, la Chicchera, Renzo Galletti e Rosina la Miniella, o ai muscoli della Bionda e allo stoccafisso di Nuccia la Casini, che alle Galeazze ,gli direi che costui o colei ha ragione, aggiungendo però, che se ci mettessero anche una gigantografia di una di quelle grandi navi rinascimentali da battaglia o meglio ancora, una sua riproduzione fisica, alla fine, sempre di mare si tratterebbe. In questo modo inoltre, andando a stuzzicare la curiosità naturalistica e quella storica delle persone, nonché a recuperare un po' dei nostri antichi fasti e a dimostrare che in fin dei conti non siamo così ciolli e fatalisti come ci dipingono e come forse un pochino realmente siamo, avremmo preso almeno quattro piccioni con due fave!
Michele Donati






