In un inglese smozzicato, il cameriere magiaro mi fece capire che la scodellina piena di un liquido di indefinibile colore, che mi era stata servita come "omaggio della casa" in un pretenzioso ristorante di Budapest, era "brodo di tartaruga"; rifiutai gentilmente il privilegio.
Intendiamoci: il meschino rettile lessato, era solo un lontano parente di una Caretta caretta - visto che gli ungheresi hanno a che vedere col mare perfino meno del Sindaco di Terricciola, che i "Poponiani" (Meloni noi 'un si dice) della donzellesca satrapia toscana, ci vogliono rivogare come Presidente del Parco dell'Arcipelago - tuttavia la declinata zuppa mi aveva riportato alla memoria un triste ricordo infantile.
Avrò avuto forse 10 anni, e passeggiando sulla darsena notai che un gozzo, ormeggiato alla radice del Molo Gallo si muoveva continuamente, nonostante il mare neppure fosse increspato.
Avvicinandomi vidi che, legata strettamente per una pinna con una cima fissata al gozzo, in mare c'era una tartaruga marina (la prima che vedevo in vita mia), la povera bestia - disperatamente quanto inutilmente - cercava di allontanarsi da quella prigione, forse avvertita da qualche Nereide o altra divinità salmastra, che la sua vicenda vitale era destinata a concludersi non dissimilmente da quella della ungara testuggine.
Ero troppo piccolo: mi limitai a fantasticare di saltare a bordo della barca e tagliare la crudele cima.
Ma prima a proposito dei Poponiani parlavamo... giusto della presidenza del parco prossima ventura.
Ordunque, vediamo: il PNAT è stato presieduto da tre signori di caratura certa:
a) Un illustre studioso, geologo di fama internazionale, titolare di cattedre universitarie a Firenze e Napoli
b) Un Primo Ricercatore del C.N.R., considerato uno dei più importanti divulgatori italiani, autore di innumerevoli lavori scientifici
c) Un presidente della Federparchi, membro tra l'altro di un prestigioso board internazionale come lo IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura)
e mo'?
Ora, come anticipavamo, in rampa di lancio c'è il Sindaco-Carneade di un comunello del contado pisano, che pure dal nome: "Terricciola", mostra la sua non attinenza con un'area come quella del tutelando vasto arcipelago. Anche se probabilmente egli ha per titolo decisivo l'essere fido "poponiano della prima ora"!
Mecojoni! direbbero a Roma
Orbene gli attuali adoratori di scoglio della Poponi, che contestarono i sopracitati presidenti, poiché "nominati dall'alto" "sulla pelle degli isolani" non hanno niente da eccepire su questa nomina dall'Altissima?
Sciogliete la tartaruga
sergio