Scavando nell’abbondante melmoso blog dei commenti post-alluvione, a volte ci si imbatte in vere e proprie perle, ma confessiamo che non pensavamo di trovarne una così grossa e fulgida, direi multipla nella stessa conchiglia, nella pagina Facebook della presidente del Consiglio Comunale di Portoferraio.
Diciamo subito che la pagina Facebook della presidente portoferraiese, che dovrebbe per ruolo mantenere un profilo di imparzialità istituzionale, sembra in realtà l’album di una groupie di un noto candidato peripatetico del destra-centro alle elezioni regionali, ma la vera e propria chicca viene da un suo commento a un suo precedente post autocelebrativo sull’ultimo nubifragio a Portoferraio. Proviamo ad analizzarlo paragrafo per paragrafo, ma allacciate le cinture, anche perché l’italiano, la punteggiatura e i concetti stessi sono così perigliosi che si rischia di cappottare ed uscire di strada.
“…CHI HA PECCATO SCAGLI LA PRIMA PIETRA…come pronuncio’ Gesù ….Vi ricordo che TUTTI sono peccatori e nessuno ha il diritto di giudicare gli altri….”TUTTI”, non i cittadini chiaramente che abitano nelle zone critiche del carburo ma quella zona da quando e’ stata civilizzata e hanno fatto strade, costruzioni in muratura ,,etccc.. e’ stata sempre un incubo per tutti..i canali di scolo oggi come oggi non sono adeguati alla portata delle grandi piogge. E spesso sono tombali o costruiti sotto il livello del mare ..”
Non sappiamo quale versione del Vangelo abbia letto la presidente ma, in quella di cui disponiamo noi e si legge in Chiesa, Nostro Signore non istiga alla sassaiola sull'adultera, ma dice l’esatto contrario: “"Chi è senza peccato scagli la prima pietra" (Vangelo di Giovanni 8:7), un ripassino al catechismo non guasterebbe.
La presidente del consiglio comunale ci rende edotti che a un certo punto la zona del Carburo è stata “civilizzata”, ci chiediamo prima da quale tribù di selvaggi fosse stata abitata fino ad allora, e se non vivessero felici nelle loro capanne di paglia prima dell’arrivo dei muratori.
Quanto ai canali di scolo "tombali”, a questo punto sarebbe meglio affidarli alle cure del Fuligni o del Posini, magari con carri funebri subacquei per quelli sotto il livello del mare.
Poi c’è la ponderosa ma non ponderata analisi delle canne:
“ricordando altresì che una volta le canne nei fossi potevano essere bruciate mentre adesso non si può più perché inquiniamo….se guardiamo qualche nave a caso partire o arrivare non inquina? A voi l’ardua sentenza!!!! Le canne adiacenti ai fossi vengono spezzate e lasciate a marcire e quindi s’innalza il fondo valle…mentre qualcuno incivile butta di tutto in giro ..spesso il vento trascina quello che trova lasciato incustodito proprio in quei canali dove dovrebbero aiutare a defluire l’acqua... morale della storia si formano ingorghi ovunque, nei fossi, nei tombini in qualsiasi canale di sgorgo… e poi per la pulizia dei fossi deve essere ampliata la mappatura … sono pochi i fossi o le valli, che la Provincia per contratto, deve pulire..Ampliare equivale a pagare più tasse ma forse ne vale la pena? ma vedremo cosa fare anche con questo discorso lungo e complesso ..”
Qui uno si perde nella palude dei luoghi comuni ipotetici, fino ad imbattersi nel “canale di sgorgo”, nemmeno si parlasse di un lavandino otturato.
La presidente si butta a pesce sulla storia delle canne che, secondo una vulgata molto di moda a destra, finirebbero in mare perché gli ambientalisti vogliono che si taglino e si lascino lì.
Peccato che associazioni ambientaliste come Legambiente si siano più volte espresse pubblicamente contro questo uso, denunciandone l’inutilità e i danni.
Poi la presidente del consiglio comunale fa un po’ di clamorosa confusione istituzionale: “sono pochi i fossi o le valli, che la Provincia per contratto, deve pulire”.
In realtà la Provincia non ha fatto nessun contratto (con chi?) per pulire fossi e valli, che è una competenza del Consorzio di Bonifica Toscana Costa che, come si legge nella pagina dello stesso Consorzio, “ha organi di indirizzo e governo eletti democraticamente. Ogni 5 anni tutti i proprietari di immobili presenti sul comprensorio (consorziati) sono chiamati ad eleggere i 15 membri elettivi che, insieme ai 12 membri nominati dal Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) e dal membro nominato dal Consiglio Regionale della Toscana costituiscono l’Assemblea”.
I 12 Sindaci nominati dal Consiglio delle Autonome Locali rappresentano i Comuni del territorio del Consorzio di Bonifica Toscana Costa, quindi anche Portoferraio che fa parte dell’unità idrografica omogenea Elba Arcipelago (UIOC), come dovrebbe sapere, ed evidentemente ignora, la presidente del consiglio comunale di Portoferraio
Forse è il caso - ci perdoni la Presidente - che chi ricopre incarichi pubblici, prima di esporsi, si informi meglio, e curi di più forma e sostanza di ciò che vuole esprimere.
Capo Liberum






