Aleggia, sull'isola, un clima di preoccupata attesa. Nessuno ne parla volentieri, se, fra amici, il discorso si avvicina al problema tutti diventano evasivi o si allontanano in fretta, cercando di pensare ad altro.
Ma per quanto non manchino i motivi di distrazione, dai sondaggisti che lavorano senza committente alle cerimoniose sgomitate fra candidati della stessa parte politica, il retropensiero di ognuno di noi è sempre là, quasi ossessivo. Anche se nessuno sa quando, ciascuno è consapevole che il momento verrà, ineluttabile, come una biblica maledizione dalla quale non possiamo fuggire. Se non oggi sarà domani, se non domani il giorno successivo o quello dopo ancora ma non c'è via di scampo, prima o poi pagheremo quanto temiamo, è un destino al quale non possiamo sottrarci.
Su tutti, uomini e donne, grandi e piccini, adolescenti crestati e anziani incanutiti incombe la sciagura dell'inevitabile, chilometrico, soporifero, insondabile, aerofagico pistolotto che il candidato sindaco pd di Rio nell' Elba prima o poi ci vorrà sicuramente propinare. Prepariamoci e speriamo, ancora una volta, di cavarcela.