Da quindici anni vivo all’Elba e in quindici anni qui ho visto la Natura resistere ed evolversi e le opere dell’uomo sgretolarsi ed involversi. Ne è esempio la strada che da Zanca porta giù alla baia di Sant’Andrea, percorso di per sé tortuoso ma reso decisamente pericoloso dall’incuria dell’uomo.
Intendiamoci, questa non è e non vuole essere un’accusa, nemmeno so chi dovrebbe formalmente occuparsi della sua sistemazione, ma solo una triste constatazione: che in questa terra è del tutto assente il senso del “bene comune”. Ciascuno cura molto attentamente, a volte in modo maniacale, i propri possedimenti ma non dedica la benché minima attenzione ai problemi al di là del proprio confine. Come dire: quello non è affar mio.
E così, con questo fare cinicamente rivolto sempre e solo al lucro, anche la cosidetta “piazzetta” prospicente la spiaggia, luogo dedicato ai più piccoli e a chi ha bisogno di riposarsi al fresco, versa in condizioni pietose (e persino pericolose), con fondo dissestato, radici dei pini che emergono, buche e, perché no, giochini fatiscenti.
A fianco bar, ristoranti e alberghi tirati a lucido da una miopia che è attentissima ai propri confini ma non percepisce che l’ospite non vive relegato al loro interno, bensì si muove e abita le zone circostanti e percorre le strade che lì lo conducono.
Questo strano territorio, soprattutto la zona di Sant’Andrea, è sinora stato baciato dalla buona sorte ed è stato percorso da fiumi di denaro persino nei tempi più cupi del Covid, quando altre destinazioni piangevano lacrime amare. A fronte di cotanta ricchezza stride molto il freddo egoismo che impedisce di usarne un minimo per il bene comune. Bene che comunque tornerebbe a beneficio proprio degli esercenti locali, perché un ospite felice torna e fa arrivare nuovi ospiti. Un atteggiamento più virtuoso invoglierebbe certamente anche coloro a cui legalmente spetta la sistemazione dei luoghi pubblici ad un impegno maggiore, constatando una volontà diffusa di mantenere e migliorare l’ambiente in cui, innanzi tutto, noi abitiamo e che, in seconda battuta, ospita chi ci porta ricchezza. Ma qui purtroppo due più due deve fare sempre e comunque quattro.
Attenzione però: l’equazione potrebbe cambiare, visto che le destinazioni straniere hanno riaperto i battenti con mille luccicanti offerte, con strade senza nemmeno un minuscolo buco e con ambienti comuni tirati a lucido.
Francesca Del Buono