Dev’esserci qualcosa di misterioso su quest’isola per provocare reazioni così contrastanti. Andrebbe studiato. E questa testata potrebbe servire come prova per poter osservare, scientificamente, la stranezza dell’animo umano.
Senza troppo soffermarci sui (pochi) entusiasti che si prendano la briga di dire “ah sì quest’isola è davvero bella, il tempo è quasi sempre splendido (tutto l’anno), conserva quasi intatta la magia del tempo che fu, le oltre 150 cale, caline, calette, sono una più bella dell’altra, ci sono monumenti unici, si può passeggiare nella natura attraversando tutta l’isola grazie ai suoi sentieri, si mangia da dio quasi ovunque, in alcuni paesi i bambini possono ancora giocare per strada senza paura, non c’è praticamente criminalità, ecc…ecc…” ogni tre per due leggiamo polemiche su polemiche sugli enormi disagi che pare quest’isola soprattutto offra.
È lì che gli animi si (surri)scaldano.
Ogni post in cui si elencano le magagne elbane genera decine di commenti inveleniti, addirittura astiosi. Con un entusiasmo quasi parossistico (e molto liberatorio) parte l’elencazione degli orrori a cui si è sottoposti nel momento in cui si decide di venire a fare una vacanza qua, magari tornando per più anni. Che già questo è fonte di perplessità!
Sul podio, medaglia d’oro assoluta, punto di partenza per l’effetto valanga della cattiva predisposizione, il costo esagerato del biglietto per il traghetto.
I commenti sono concordi: è un vero ladrocinio. Ma la domanda è: rispetto a cosa? Perchè se si rimanesse sulla costa tirrenica (visto che mi sembra poco pertinente il confronto con quella adriatica) certamente dal punto di vista “costo del trasporto” ci sarebbe un netto risparmio.
Peccato che ogni altro capitolo di spesa vacanziera sarebbe pari se non superiore. Dati alla mano (basta provare a configurare un’ipotesi di viaggio con qualsiasi agenzia, anche on line), costi alberghieri o di affitto o di ristorazione o di stabilimenti balneari sono equivalenti se non più -a volte indecentemente- alti (dato soprattutto le location che, con tutto il rispetto, tranne in alcuni posti ameni, non hanno niente a che vedere con le bellezze elbane, mare in primis). I supermercati discount poi li trovate anche qua. Sicuramente abbiamo meno offerta, in tante cose ma ancora non siamo riusciti a far espandere magicamente le dimensioni dell’isola durante l’estate.
Allora, per amor di scienza, non resta che confrontare il costo di trasporto marittimo di un auto con passeggero, andata e ritorno con altri passaggi analoghi, per durata di navigazione.
Se si va da Napoli a Capri in un’ora, si spende di più. Da Napoli a Procida, praticamente uguale. Da Pozzuoli ad Ischia, idem.
C’è stato anche qualche fantasioso che ha asserito che ha speso meno ad andare in Sardegna. Sì, possono esserci super offerte, limitate, per destinazioni considerate disagiate, visto quant’è grande la Sardegna. In quanto alla Corsica, isola bellissima, i cugini corsi fantastici ma non diciamo sciocchezze, costa tutto un botto.
Vogliamo poi confrontare il costo del biglietto dei nostri traghetti (ovviamente comparando il solo passaggio a piedi, A/R) con quello di un aereo? Cercate pure su Sky scanner voli di mezz’ora e vediamo cosa trovate. Oppure, infine, prendiamo il treno, tratta Milano- Bologna con Frecciarossa prenotando con largo anticipo per “risparmiare” (!!!!).
In ogni caso ognuno è libero di andare dove e quando e come meglio gli aggrada ma sinceramente non è che qua le navi solo perché galleggiano sul mare in virtù del principio di Archimede poi si spostino per magia, con minor costi rispetto al mondo intero perché l’isola “sembra” vicina al continente.
È e rimane un’ora di viaggio e l’unico modo che abbiamo per attraversare il mare è prendere il traghetto, tranne andare a remi o a nuoto. Ma dovreste lasciare la macchina a Piombino (che poi la multa ve la fanno anche là oppure dovete parcheggiate nei parcheggi a pagamento, così vi va via definitivamente la tredicesima).
Che poi i traghetti che le compagnie ci danno siano pressoché delle carrette del mare e ci siano molti, troppi, assurdi problemi su questo fronte, è un altro discorso, che possiamo affrontare e dibattere scientemente in più post, come e quando volete. Anzi, sappiate che per noi è un disagio tremendo.
Perché “questa mano può essere piuma o essere ferro”, non è che vogliamo vedere tutto attraverso le lenti rosa dell’aMMMore elbano. Anzi! Fra le tante accuse a nostro riguardo, c’è pure quella che ci lamentiamo troppo, di tutto!
Quindi per evitare ulteriori dilungamenti che leggere è ormai faticoso quasi quanto discutere, concludo ricordando che l’Elba è e rimane in territorio italiano ed è sottoposta alle leggi di tale stato nonché della fisica classica per come attualmente la conosciamo.
Nonostante il nostro territorio sia indubbiamente magico, non siamo in grado di farlo allargare o restringere a piacimento, non possiamo abbattere barriere spazio temporali, e soprattutto siamo molto umani, non santi né schiavi.
Viviamo principalmente di turismo e questo è il nostro problema, la nostra fortuna e la nostra colpa.
Sembra che in virtù di questo noi si debba essere solo servilmente riconoscenti perché “senza i nostri soldi morireste tutti di fame”.
Forse sì ma forse no.
Magari ci saremmo dovuti organizzare diversamente o saremmo tutti emigrati, come tanti altri hanno fatto o fanno. E magari dovremo pure cambiare diverse cose, perchè il mondo muta e noi con esso.
Però ricordatevi quando verrete qua in vacanza e noi vi accoglieremo con molto piacere: il rispetto è reciproco.
Sempre.
A. Vannucci






