Scrivo dopo aver letto sia la lettera del signor Creazzo, gestore del Sunset, sia la risposta firmata “Anonimo Bagnaiese”.
Non sono nato a Bagnaia, ma mi sento Elbano di adozione ho 71 anni e frequento l’isola da quando ne avevo 13. Da oltre trent’anni ho una modesta casetta a Bagnaia e passo le estati in questa splendida frazione, per questo mi sento parte integrante della comunità e credo di poter dire la mia.
Ho firmato la petizione pensando fosse un’iniziativa equilibrata per mantenere la tranquillità della frazione. Capisco bene le preoccupazioni di chi vive qui tutto l’anno e teme che certi eventi possano interferire col proprio lavoro, disturbare la quiete o sporcare la spiaggia: proteggere la qualità della vita è importante e legittimo.
Tuttavia, con il passare dei giorni, ho visto crescere toni e atteggiamenti che mi hanno fatto riflettere. Frasi come “dovremo passare ad altri metodi” mi hanno fatto prendere le distanze in quanto non appartengono a un confronto civile che condivido e rischiano di trasformare una discussione in una caccia alle streghe. Le minacce non aiutano nessuno, e non fanno parte della Bagnaia che amo.
Nel frattempo, io e mia moglie abbiamo deciso di andare una sera al Sunset. Abbiamo trovato un locale curato, pieno, con personale gentile e preparato, cibo ottimo, una splendida vista sul mare e un servizio di livello per i turisti. Musica pacata e tra tanti anziani anche tavoli con giovani allegri pacati ed educati. Ho notato inoltre con piacere che i dipendenti sono ragazzi dell’isola: segno che, pur non essendo del luogo, il gestore sta dando lavoro a giovani locali, e questo è un valore per tutta la comunità.
Vorrei anche ricordare che a Bagnaia ci sono 10-15 attività tra bar, ristoranti, alberghi e un mini-market. Non è realistico sostenere che tutte le bottiglie e lattine trovate in spiaggia provengano solo dai clienti del Sunset: quelle bevande possono essere state acquistate ovunque. Incolpare un solo esercente per tutto ciò che accade non mi sembra giusto. A me capita tutti i giorni di cercare di pulire e ritornare dalla spiaggia con cartacce mozziconi di sigarette ecc da gettare e lasciate da altri. Anche nei giorni in cui il giorno prima non c’è stata nessuna festa al SunSet.
Infine, credo che quando si parla di “tranquillità di Bagnaia” non ci si debba riferire solo agli anziani o a chi ama la quiete assoluta, ma anche ai giovani. Anche noi, da ragazzi, siamo stati esuberanti, e i luoghi di incontro e svago erano importanti. Forse, con un po’ di educazione da parte di genitori e familiari, si può permettere ai ragazzi di vivere momenti di socialità senza che questo diventi un problema per tutti.
Il mio invito è a tutti: proteggere la bellezza e la serenità di Bagnaia è fondamentale, ma possiamo farlo senza puntare il dito contro una sola persona o attività. Confronto, rispetto e regole condivise sono la strada per far convivere la serenità dei residenti con le opportunità di svago delle nuove generazioni.
A.G.






