Roma può essere il paradiso della buona cucina, ma la fetta della torta è una sola e solo una superpotenza la mangerà.
L’incontro che si è tenuto presso l’Ambasciata francese in Vaticano, durante il G20 a Roma, è stato un momento importante di ricucitura delle relazioni diplomatiche tra gli Stati Uniti e la Francia.
Possiamo dire che sono il culmine dello spettacolo di costrizione da parte degli Stati Uniti per i peggiori contrattempi diplomatici franco-americani degli ultimi anni.
La crisi diplomatica scoppiata a settembre, quando la Francia ha persino richiamato il suo ambasciatore da Washington, dopo aver scoperto che gli Stati Uniti e la Gran Bretagna avevano stretto un accordo alle sue spalle per costruire sottomarini a propulsione nucleare da vendere all’Australia, che aveva già concluso l’accordo con i francesi.
Parigi insiste nel dire che la sua protesta non riguarda i soldi – anche se la perdita del contratto dei sottomarini ha inferto un duro colpo all’industria navale francese. L’Eliseo ha detto di essersi sentito tradito dai suoi alleati, anche se non si aspettava niente di meglio dagli inglesi con i quali le relazioni post-Brexit stanno precipitando disastrosamente.
La crisi diplomatica ha ancora una volta avvalorato la pessima reputazione in politica estera del presidente Joe Biden, che fa seguito al suo ritiro caotico, per usare un eufemismo, dall’Afghanistan.
La vicenda ha messo in luce anche la dissolutezza in politica estera della Casa Bianca cha ha messo in imbarazzo Emmanuel Macron, candidato alle prossime elezioni presidenziali in Francia che si terranno nell’aprile 2022.
Gli Stati Uniti hanno provato a fare ammenda. Il segretario di Stato Blinken ha sopportato un’ammonizione, in prima serata sulla TV francese, quando gli è stato detto “Ci aspettavamo di meglio…soprattutto da lei”. Il presidente Biden ha consegnato un “mea culpa” a Macron, dicendo che era stato “maldestro” e gli era mancata “molta grazia”, durante l’incontro in Vaticano. Inoltre, Biden ha mandato la sua Vice Presidente Kamala Harrys a Parigi a fare ammenda. Il simbolismo è chiaro, Washington vuole ricucire le relazioni diplomatiche con Parigi che ritiene il principale alleato ancora prima della Gran Bretagna. “Condividiamo l’idea che siamo all’inizio di una nuova era”, ha detto Macron al termine dell’incontro a Roma.
Porre fine al furore della Francia giova agli Stati Uniti – con l’uscita della cancelliera tedesca Angela Merkell, Macron diventa il leader europeo con maggiore esperienza ed autorevolezza. Inoltre, la Francia si considera una superpotenza nel Pacifico, con le sue basi militari dislocate tra Gibuti e la Polinesia francese – e come seconda ZEE (Zone Economiche Esclusive) più ampia al mondo dopo quella statunitense, che sono la porzione di mare adiacente alle acque territoriali, che può estendersi fino a 200 miglia dalla linea di base dalle quali è misurata l’ampiezza del mare territoriale.
La Francia è un prezioso alleato per Biden nello scacchiere Asia-Pacifico, visti i nuovi venti di guerra su Taiwan tra USA e Cina, anche se Parigi non condivide la linea politica americana nei confronti dei cinesi.
Enzo Sossi