Leggo sull’ultimo Elbareport che ancora si teorizza la famosa “terza via” , fallita anche in altri settori dato che “tertium non datur”, cari Camici e Gualberto , come le varie esperienze della Comunità Montana e di Unione di comuni dell’arcipelago toscano hanno dimostrato insieme ai vari tentativi di unione di certi servizi fra alcuni comuni elbani.
Certo questa nuova iniziativa per il Comune Unico, forse spinta dai disagi creati dai vari DPCM con la chiusura delle frontiere dei 7 comuni isolani 7, è sembrata anche a me, come a Sergio, un’entrata a gamba tesa, senza nessuna assemblea popolare che ne avesse investito i pur autorevoli promotori o un qualche dibattito sulla proposta di legge o qualche banchetto ai mercati o nelle piazze per illustrarla al popolo minuto e, modestamente, senza un minimo riferimento a quello che era stato fatto prima, magari solo per individuare i tanti “vituperati” errori.
Io, nonostante tutto, voterò SI senza se e senza ma e anche se Pino insiste su un‘Elba che risulterebbe unita solo nel segno degli interessi plutocratici ( ti piace il termine ?) io continuo ad aver fiducia nella democrazia elettorale, nel popolo che vota per eleggere un nuovo consiglio comunale per tutta l’isola e per un autorevole figura di sindaco, difficile da trovare, è vero, ma sempre più facile con un elettorato più numeroso e con un obiettivo più ambizioso e nuovo per rappresentare un’isola intera ,per cercar di risolvere tutti i suoi annosi problemi, dalla sanità ai trasporti al turismo alla scuola alla digitalizzazione all’economia in genere, nei consessi dove si decide, in Regione, al Governo e anche in Europa per poter accedere ai finanziamenti di cui solo un comune così dimensionato potrebbe finalmente beneficiare.
Certo, ribadisco, che sarebbe stato più produttivo per un risultato favorevole che l’iniziativa fosse partita dai 7 consigli comunali 7 che unitariamente avessero chiesto alla Regione il referendum: forse così gli Elbani si sarebbero sentiti garantiti da una volontà comune per il bene di tutti, senza divisioni di colore politico, per candidare nuovi personaggi più rappresentativi di una nuova Elba e per superare finalmente il secolare “divide” dai cittadini del “continente“.
Gabriele Orsini






