A dispetto di altre realtà isolane, come la Sardegna, le isola della Grecia e molte altre, che si sono ormai ben adoperate ad approfittare della propria conformazione territoriale circondata dal mare per creare realtà sicure ed effettuare screening rapidi in ingresso per tutelarsi da futuri contagi, all’Isola d’Elba viviamo come se fossimo attaccati alla terraferma, un tutt’uno con la Regione Toscana. Da quest’ultima attendiamo il miraggio del ritorno in zona gialla ignorando completamente la nostra situazione, ben diversa da quelle del continente.
E’ evidente infatti come la registrazione del numero di nuovi contagiati, pubblicata puntualmente dalle comunicazioni del bollettino giornaliero, riveli una vistosa progressiva riduzione dei casi sul territorio elbano, in cui i numeri, da giorni ormai, oscillano tra nessun caso, uno, due…
Ci chiediamo dunque il perché ancora non riceviamo comunicazioni sull’intenzione di riportare l’Isola d’Elba in zona gialla, come ci si aspetterebbe, e sulle modalità per mantenere la rassicurante realtà che stiamo raggiungendo.
Celere è il passaggio a zone con maggiori restrizioni, con deleterie chiusure delle attività lavorative nonchè delle scuole, comportando non pochi disagi e insofferenza della popolazione, ma ingiustamente lento continua a rivelarsi il ritorno ad una situazione più consona alla effettiva realtà del contagio ed un impegno a mantenere il traguardo raggiunto.
Isola d’Elba Gialla subito, autonomamente e a prescindere dai tempi del resto della Regione Toscana.
La riflessione di un isolano






