La situazione degli ultimi tempi dei nuovi contagi nel territorio elbano, come denunciato da altri articoli, continua ad essere sempre più rassicurante. Il numero estremamente contenuto e spesso nullo dei nuovi positivi ci fa tirare finalmente un respiro di sollievo! Nonostante ciò gli elbani restano ancora “in punizione”, costretti da restrizioni che non permettono l’apertura di molte attività né la mobilità fuori comune per i residenti a Portoferraio, oltre a innumerevoli altri disagi, proprio come se ci fosse in atto uno stato di allarmismo generale che in realtà non corrisponde affatto ai dati effettivi di diffusione del virus.
Quello che lascia sconcertati è costatare che alle molte riflessioni degli elbani, non corrispondano azioni pratiche, per rivendicare un ritorno a una maggiore serenità, da parte delle Associazioni o Gruppi, che dovrebbero tutelare i lavoratori e la attività, e da parte delle nostre Amministrazioni, per preservare la sicurezza conquistata nel territorio elbano e dichiarare l’Elba zona sicura, mettendo in atto i doverosi controlli agli sbarchi.
In un momento in cui la attività dovrebbero prepararsi alla nuova stagione e i lavoratori attendere imminenti assunzioni, cosa ci manca? Non siamo in grado di comportarci come territorio autonomo, come le altre molteplici realtà isolane? Non riusciamo ad applicare controlli agli sbarchi, visto che su questo fronte la situazione è la stessa dell’inizio pandemia? O forse, ancora, restare ingiustamente in zona arancione tendente al rosso, ignorando la realtà elbana in fondo è più semplice!
Lo sfogo di un elbano






