Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dal Signor Paolo Paoloni (proprietario di senconda casa e non residente) al Sindaco di Portoferraio in merito alle nuove direttive sulla ZTL in centro storico a Portoferraio
Gent.mo Signor Sindaco
Comune di Portoferraio
Stamattina, appena alzato, mi sono ricordato che, dovendo venire all’Elba il prossimo mese di giugno, devo rinnovare il permesso di transito e sosta nella ZTL. Prima di inviare i documenti necessari, ho ritenuto opportuno controllare se sul sito del Comune ci fossero delle novità sugli ingressi nel Centro Storico. Poco ci è mancato che il caffelatte mi andasse di traverso.
“Stai calmo, ragiona e, prima di andare in escandescenze, leggi il regolamento, magari una soluzione per il tuo caso la trovi e forse la decisione del Comune non è del tutto sbagliata”, mi sono detto.
Ho letto allora tutto il regolamento e, sbollita la rabbia, ho cominciato a ragionare: ”Conosco diverse persone che hanno la residenza a Portoferraio ma che di fatto abitano in continente e vengono all’Elba solo per turismo. Potrei valutare una soluzione del genere, i vantaggi non sarebbero pochi, prova solo a pensare al costo del traghetto, all’IMU, alla tassa dei rifiuti... certo è che adesso i controlli sono molto rigidi e poi devo pensare agli svantaggi che avrei perdendo la residenza a Bologna….”.
Messa da parte l’idea, anche perchè non voglio vivere nell’incubo di controlli, denunce, delazioni e chi più ne ha più ne metta, sono andato a rileggere le finalità indicate nell’art. 1 del Regolamento: “favorire la sosta dei residenti che potranno parcheggiare in tutti gli spazi disponibili della ZTL, migliorare la vivibilità ed il decoro della Città Storica, agevolare la viabilità pedonale e gli accessi ai siti culturali e museali, incentivare tutte le forme di mobilità sostenibile compatibili con il Centro Storico, ed il TPL”.
Quindi, per esclusione, siamo noi, proprietari di seconde case, che trascorriamo le vacanze a Portoferraio, a compromettere la vivibilità ed il decoro della Città Storica. Sinceramente per uno come me, e come tanti altri, figli di Portoferraiesi o addirittura nativi, è un’offesa.
Ho conosciuto Portoferraio quando in via della Misericordia i bimbi giocavano per strada e le donne, nelle sere d’estate, sedute sui gradini della Misericordia, si perdevano in chiacchiere; quando, se avevi bisogno di un litro di latte, non dovevi andare all’Eurospin. Quel mondo non esiste più e i Portoferraiesi hanno abbandonato il Centro Storico, così come, di conseguenza, lo hanno abbandonato i piccoli esercizi commerciali.
Ha mai fatto, Signor Sindaco, un giro nella parte alta del Centro quando la stagione turistica è terminata, magari di sera? La città è vuota. Ma, dico io, ringraziando il cielo, ci sono persone che comunque hanno investito i loro risparmi nell’acquisto di una casa per le vacanze o, come nel mio caso, l’hanno ricevuta in eredità e continuano ad investire soldi per conservarla.
Queste persone hanno sicuramente a cuore la “vivibilità ed il decoro della Città Storica” perché forse e più dei residenti amano Portoferraio, dove hanno le proprie radici. Noi, Signor Sindaco, non siamo turisti, che arrivano, consumano, se ne vanno e chissà se torneranno. Per noi bisognerebbe usare una parola ormai in disuso, siamo villeggianti, veniamo in villeggiatura a Portoferraio, e vi soggiorniamo anche per diversi mesi.
Non voglio con questo individuare una nuova categoria di aventi diritto, anche se non sarebbe sbagliato, ma segnalare un forte disagio e la discriminazione nei nostri confronti.
Mi sarei aspettato che, a fronte di un divieto, ci fosse stata una proposta alternativa, un progetto cioè di riorganizzazione dei parcheggi limitrofi al Centro o la costruzione di nuovi parcheggi, magari a pedaggio gratuito per chi ha il tagliando azzurro. Questo non evita certamente il disagio, ma almeno lo attenua.
Consideri Signor Sindaco che ho 76 anni e che gli anni sono una malattia destinata ad aggravarsi. Credo però che questo le interessi ben poco, d’altronde noi non abbiamo diritto di voto a Portoferraio.
Nella speranza che lei dedichi una qualche attenzione alla mia lettera, Le porgo i più distinti saluti
Paolo Paoloni