Riceviamo e pubblichiamo
Andiamo in ordine. Nella tragicomica rappresentazione andata in scena alla Biscotteria il 5 giugno dal titolo “il Bilancio, questo sconosciuto” ad opera della compagnia festeggiante, è riecheggiata, tra il vuoto novellare, una parola inquietante, tale da gelare il sangue: terrorismo.
Ad evocarla, più volte, è stato nientepopodimenoché il protagonista assoluto in persona il GranaDuca di Cosmopoli, che nell'occasione si è mostrato in tutta la sua natura.
Tutto deve aver avuto inizio quando la consigliera Merlini, al termine del suo intervento sul disastroso bilancio, sconfortata dalle mancate risposte, calava un carico da undici, riportando le (poco rassicuranti) rassicurazioni ricevute dal sindaco a margine della commissione bilancio (in cui non si era parlato di bilancio, ma i maggiorenti avevano rimandato le risposte alla seduta di consiglio, quando la Presidente ha rimandato le discussioni alle commissioni.. e così via!).
Toccato sul vivo Sua Autocompiacenza ha così rovistato tra i messaggi ricevuti, pronto a rifilare la patata bollente e pareggiare l'offesa.
L'occasione gliela porge il fido “Vitello dai piedi di balsa” che, in merito ad una interrogazione che la minoranza di Bene Comune aveva dovuto in parte ritrattare, usa la parola “terrorismo”.
E' così che il Duca Biscottiero esordisce: “a proposito di terrorismo” e racconta di un messaggio che la consigliera di minoranza gli aveva inviato mentre era a pranzo con “gente importante” (a spese sue eh!).
Trattavasi evidentemente di un vulnus alle funzioni gastrico-sociali del Sommo che il medesimo valutava di una inaudita gravità, un atto degno di un tagliagole di Al Kaeda, da qui la giusta similitudine.
Ne nasce una diatriba in cui Merlini cerca di far comprendere i modi garbati con cui si era rivolta al primo cittadino, e dall'altra parte si ribatte sull'insistenza della consigliera, che avrebbe segnalato al sindaco, con un messaggio Whatsapp, che qualcuno le aveva riferito di aver visto (e forse anche fotografato) presunti operai di una partecipata pubblica in un'area di proprietà privata, sottolineando la gravità che un tale episodio avrebbe rappresentato se fosse stato vero.
Si arriva quasi al contatto fisico quando il Duca si muove dai suoi scranni in stile bandecchiano, per dare un consiglio, da vicino, all'attonita Merlini e rimarcare gli attribuiti dei suoi difensori.
Ora, quello che sfugge è come una segnalazione inviata da un consigliere, badate bene privatamente, al sindaco possa rappresentare un atto di terrorismo.
Quale eco mediatica avrebbe avuto questo messaggio se non fosse stato riportato in una seduta pubblica da chi ne denuncia le ripercussioni gravi (nel caso in cui tali maldicenze fossero divulgate?) Nessuna. La risposta è “nessuna”.
Se Sua Intemperanza se la fosse tenuta per sé la cosa sarebbe finita lì. Quindi “cui prodest”? Chi sta speculando sulla diffusione di quel messaggio? E, come diceva un noto comico, “soprattutto perché”?
Non è che unn'avevano altro da di'?
Infine, per rianimare i suoi, il Duca ha invitato tutti alla festa del primo capodanno di Nocentinia, promettendo balli, cocktail bar e un bilancio (il secondo in pochi giorni!) dell'anno passato.
L'evento, ripreso e trasmesso in diretta, si è risolto in un'auto celebrazione condita dalle solite accuse alla minoranza e dal piagnisteo “pe' colpa di quelli prima”.
Non è mancato l'orrido siparietto del vice, che ce l'ha messa proprio tutta per far brutta figura, tanto da far insorgere anche il buon Semeraro. Poi targhe, medaglie e monete a rondemà!
Manca però un tassello: non ci è dato sapere quanti fossero. Già, perché i più fotografati e sponsorizzati amministratori di sempre non hanno divulgato nemmeno una foto della folla oceanica che ha partecipato all'evento. Strano no?
Azzizzino Ferajese






