Come Legambiente Toscana esprimiamo sconcerto di fronte alla notizia, raccontata dai giornali, che il cibo per Gaza raccolto a dicembre, nella lodevole iniziativa promossa da Misericordie e Unicoop, è fermo a Cipro da sei mesi a causa del blocco imposto dal governo israeliano.
Sapere che 23 tonnellate di cibo raccolte grazie alla solidarietà dei toscani, rischiano di deperire mentre continuano a morire di fame i civili gazawi, ci riempie di indignazione, ci sembra qualcosa di inedito nella storia delle raccolte di solidarietà.
Ci uniamo all'appello di soci e clienti coop, di gruppi consiliari di maggioranza e opposizione, per chiedere a Israele in primis di porre fine a questo ulteriore crimine di guerra, ma anche a tutti i soggetti della politica e dell'informazione, di fare la propria parte, per contribuire a sbloccare queste tonnellate e tutte le altre che sono in attesa. Ogni giorno di ritardo sono ulteriori bambini che muoiono. E' inaccettabile che la fame sia usata come arma di guerra.






