La bandiera
All’elbano medio delle elezioni regionali frega poco o nulla, eppure – o proprio per questo - in giro c’è molto nervosismo elettorale e qualcuno tira ancora una volta fuori la dinosauresca strategia del “voto utile” e definisce “di bandiera” le candidature degli alleati. Quasi che candidarsi per un partito alleato fosse lesa maestà. Intanto però ci si inventano da entrambe le parti liste centriste o del presidente per raccattare voti al centro con candidati a volte di banderuola.
Alle elezioni regionali il voto utile non esiste, visto che chi vota per uno o l’altro candidato di un partito vota anche per la coalizione (a meno che non dia il voto disgiunto) e definire candidato di bandiera quello di un'altra forza politica alleata è quindi politicamente miope, fino all’insensatezza, e certamente non unitario, soprattutto se viene da persone che hanno una lunga storia di militanza politica alle spalle e si sperticano a chiedere l’unità, che però spesso scambiano con la sudditanza totale al più grosso.
Anche perché, se si prende per giusto un discorso politicamente ingiusto, le candidature di bandiera sono più quelle per un partito grosso, dove per passare ci vogliono diverse migliaia di preferenze e la concorrenza è forte e senza esclusione di colpi (e correnti e spifferi), che quelle per forze politiche più piccole, dove per passare occorrono poche migliaia di preferenze, a volte centinaia, e i candidati e le candidate se la giocano più o meno tutti alla pari.
Invece, a quanto pare, il riflesso pavolvianio dei grossi partiti è ancora quello di regolare prima i conti al loro interno e poi di screditare il ruolo che potranno svolgere i loro alleati “minori”. Lo stiamo vedendo da settimane a destra con la guerra interna tra i candidati di Fratelli d’Italia e quella esterna fra Lega e Fratelli d’Italia a colpi di traditore, ma anche a sinistra, dove chi fa paura a quelli più grossi sono gli alleati più piccoli (soprattutto uno), ai quali si vorrebbero imporre scelte già fatte e definire ruoli e confini, dando anche per scontato un risultato elettorale personale e di partito che scontato non è.
Il vecchio trucco, visto che il voto utile con l’attuale legge elettorale regionale è un trucco difficile da far credere ancora una volta all’elettore esausto di votare il meno peggio, è screditare le candidature degli alleati, derubricandole nei commenti sui social networks a inutili candidature di bandiera.
Quando si fa così è perché in realtà si teme che la bandiera, nera o rossa, sventoli troppo.
Capo Liberum






