Un pregio ce l'ha la nota del coordinatore elbano di Fratelli d’Italia, Luigi Lanera, che – senza citarlo - sconfessa l’autopresentazione, in pompa magna e faccione sui cartelloni stradali, di Marco Landi a candidato unico elbano-piombinese, per il suo stesso ultimo partito della serie, dimostra che FdI non è un partito fascista.
Ciò a meno di non voler paragonare l’ex democristiano, ex-udc, ex leghista ed ex-altro, ora Fratello d'Italia Landi, a Mussolini sfiduciato dal Gran Consiglio del Fascismo.
Ma se il saltafossi Landi non è il Duce, Lanera non è né Grandi né Badoglio.
Non hanno il fisico.
L’unica cosa che somiglia un po’ al fascismo in questa baruffa sotto la fiamma tricolore sono le manganellate, ma si manganellano pubblicamente tra camerati e si prenderanno a manganellate di preferenze fino alla chiusura delle urne.
Con un’opposizione così, che si scanna sulla pubblica piazza, Giani può dormire sonni ancora più tranquilli.
Comunque, se tornasse Lui, il mascellone, li manderebbe tutti ugualmente a rappresentare un’isola: confinati a Ventotene.
Capo Liberum






