I dati che arrivano dal primo giorno di votazioni per le elezioni regionali sono abbastanza sconfortanti, con un aumento dell’astensionismo in un’isola che pure non ha mai avuto così tanti candidati al Consiglio regionale in ogni schieramento politico.
Il caso più eclatante sembra quello di Marciana Marina e Marciana che ieri avevano superato di poco il 10% dei votanti. Ma come è possibile che Marciana Marina, il comune elbano che agli ultimi referendum di pochi mesi fa ha avuto il record di partecipazione al voto in percentuale all’Elba sia oggi ultima in classifica? La spiegazione, in parte, si chiama Anagrafe degli italiani residenti all'estero (Aire) che per le elezioni comunali e regionali sono iscritti d'ufficio nelle liste elettorali e possono esercitare il diritto di voto solo se tornano nel comune di origine, mentre per le elezioni nazionali ed europee possono votare all’estero.
Gli iscritti all’Aire all’Elba sono migliaia (eh, sì, eravamo e siamo ancora e sempre di più terra di emigrazione), ma a Marciana Marina e Marciana il fenomeno è macroscopico. Per esempio, a Marciana Marina risultano esserci oltre 2.200 votanti, eppure gli abitanti ufficiali del Comune non raggiungono i 1.900 e dai votanti bisogna togliere tutti i minorenni, ai quali bisogna aggiungere le persone troppo anziane o impossibilitate a votare. Quando è andata benissimo, negli ultimi anni hanno votato tra le 900 e le 1200 persone alle elezioni comunali del 2022 (46%). Mancano all’appello almeno 1.000 voti e circa la metà sono voti AIRE, senza i quali la percentuale dei votanti sarebbe sempre stata abbondantemente sopra il 50%.
Guardando al voto regionale, come scrive Antonio Floridia sulla sua pagina Facebook, «dire che "metà dei toscani" non ha votato, fa certo impressione, ma va ricordato che questa percentuale è calcolata tenendo conto anche di circa 200 mila toscani residenti all'estero. Alle politiche del 2022 votò il 69%, ma questi 200mila non erano contati».
È quel che è successo con le ultime elezioni regionali in Calabria, dove il numero dei possibili elettori (un milione e 890 mila) è superiore al numero dei reali residenti, anche considerando i minorenni, perché in realtà quasi 400 mila calabresi sono residenti all'estero, iscritti all'AIRE, e alle regionali non si può votare per posta come è possibile invece alle politiche o europee. Circa altrettanti, un numero difficile da definire ma sicuramente superiore ai 300 mila, è fuori sede: vive in altre parti d'Italia, ma mantiene residenza in Calabria. E non affronta un viaggio della speranza per votare alle regionali. Gli elettori reali, residenti in Calabria, sono quindi poco più di un milione, che sono andati a votare in massa: più di 800 mila (circa l’80% degli elettori “veri”, altro che astensionismo!) come alle regionali precedenti. E come alle elezioni precedenti la maggioranza ha espresso preferenza per i ras locali.
Quindi, l’astensionismo esiste ed è preoccupante, ma le liste elettorali sono gonfiate da gente che è impossibilitata a votare e fanno sembrare il problema ancora più preoccupante, soprattutto in piccoli Comuni con molti iscritti all’Aire.
Redazione Greenreport






