Eccezionale avvistamento sabato 2 Novembre intorno alle le 7,45 a Marciana Marina: uno stormo di una trentina di Gru Provenienti dal mare (nord-est) ha sorvolato il centro abitato del paese tra un frastuono di caratteristici richiami e poi ha risalito la Val di Cappone per dirigersi verso la Corsica.
I grandi uccelli erano ben distinguibili per il collo teso in avanti e la loro mutevole formazione a V larga.
Prima rarissimi, questi splendidi animali all’Elba sono stati probabilmente fotografati per la prima volta diversi anni fa nella zona umida di San Giovanni, a Portoferraio, da Ornella Casnati, la fotografa naturalista di Legambiente scomparsa alla quale è stato dedicato il Santuario delle Farfalle di Monte Perone, poi le loro visite all’Elba, pur rimanendo eccezionali, si sono fatte più frequenti durante le migrazioni, come lo stormo ancora più grande che l’anno scorso sorvolò la sede del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano all’Enfola. Ma uno stormo di gru che sorvola un’area portuale ed un centro abitato così a bassa quota è abbastanza inusuale.
La gru (Grus grus), famiglia dei Rallidae, è inserita nell'Allegato 1 della Direttiva Uccelli dell’Unione europea.
Si tratta di un grande uccello che raggiunge anche i 150 cm, con zampe molto lunghe e collo slanciato di colore grigio con testa bianca e nera e una macchia rossa sulla sommità. In volo si riconosce per il portamento del collo, che tiene proteso in avanti e soprattutto dal suono che emette simile a quello di " una trombetta con la sordina inserita.
Nidificanti nell'Europa settentrionale, le gru svernano soprattutto nella penisola iberica e nei Paesi dell'Africa occidentale e percorrono la rotta principale di Gibilterra durante la migrazione, sostando nella nostra penisola durante il lungo viaggio. Origine e consistenza delle popolazioni italiane. Il nostro Paese è raggiunto essenzialmente dalle Gru che si dirigono in Algeria e Tunisia, ove si stima vi sia una popolazione svernante di alcune migliaia di individui.
In Italia svernano regolarmente poche decine di individui, anche in alcune aree della Toscana, zone umide lungo la fascia costiera tra l'Arno e l'Ombrone.
Scheda:
Sistematica
Ordine: Gruiformi (Gruiformes)
Famiglia: Gruidi (Gruidae)
Sottofamiglia: Gruini (Gruinae)
Sottospecie italiana: - Grus grus grus (Linnaeus, 1758)
Geonemia
Specie euroasiatica, si riproduce nell'Europa centro-settentrionale dalla Germania e dalla Norvegia fino agli Urali; in Turchia è presente una piccola popolazione sedentaria. In Georgia, in Armenia e nella Russia asiatica nidifica G. g. lilfordi. La sottospecie nominale migra attraverso l'Europa seguendo due direttrici principali, la prima delle quali conduce soggetti nati principalmente in Scandinavia a svernare nella Penisola Iberica e, in parte, anche in Marocco; la seconda rotta porta individui di origine più orientale verso la Polonia, la Slovacchia, la penisola balcanica fino a raggiungere il Mediterraneo orientale ed il vicino Oriente. Una parte delle Gru che migra seguendo questa direttrice orientale attraversa la Jugoslavia ed il Mar Adriatico diretta verso il Sud Italia, la Sicilia ed il Nord Africa.
Fenologia stagionale
Specie migratrice e svernante, la Gru abbandona i propri quartieri riproduttivi già in luglio, anche se veri e propri flussi migratori in nord Europa si osservano solo a partire da settembre. La regione mediterranea viene interessata dal massimo passaggio autunnale nel corso della seconda metà di ottobre, mentre durante la primavera i movimenti migratori si concentrano nel mese di marzo. I quartieri di nidificazione vengono raggiunti in aprile e la riproduzione in genere comincia all'inizio di maggio.
Habitat
Al di fuori del periodo riproduttivo, la Gru mostra una spiccata predilezione per ambienti aperti, sia parzialmente allagati, sia asciutti. Frequenta soprattutto pascoli, aree agricole, banchi di fango o di sabbia lungo le rive di fiumi e laghi. In Italia sverna in corrispondenza di ampie paludi circondate da prati e terreni coltivati e poste all'interno di vaste aree protette; sono noti regolari spostamenti di alcuni chilometri tra le zone di foraggiamento e le aree di riposo.
Conservazione
La Gru in Europa è caratterizzata da uno status di conservazione sfavorevole (SPEC 3: vulnerabile). Già a partire dal Medio Evo è andata incontro ad un marcato declino, subendo una forte contrazione di areale. Estinta negli ultimi 100 anni in gran parte dell'Europa occidentale e meridionale, in Italia ha nidificato con certezza fino al 1909 nel Veneto. Cause di questo declino sono da ricercarsi nella bonifica degli habitat di nidificazione e nella caccia. Dagli anni '60 del XX secolo i contingenti nidificanti e svernanti in Europa hanno mostrato incoraggianti segnali di ripresa, ma lo stato di conservazione della popolazione russa, che rappresenta una larga frazione della popolazione complessiva, non appare soddisfacente. Le principali cause di mortalità nelle aree di svernamento sono rappresentate dal bracconaggio e dalla collisione con linee elettriche. In Italia il disturbo arrecato dall'attività venatoria sembra rappresentare un importante fattore di limitazione per il regolare svernamento di questa specie.
(Testo e foto di Legambiente Circolo dell'Arcipelago Toscano)

Grosso stormo a bassa quota su Marciana Marina - foto di Legambiente





