C'è nel parlare marcianese una bella espressione:
"m'attasto se ci so'",
una frase che è estremamente efficace e sintetica, se per rendere in lingua italiana lo stesso significato occorrerebbe dire:
"sono talmente sbalordito da quello che dici (o vedo, leggo, ascolto) che devo toccare il mio stesso corpo, per rendermi conto che ho capito bene, sono sveglio, cosciente, non sto sognando".
Ieri, il "m'attasto se ci so'", mi è fiorito sulle labbra leggendo un articolo di un bravo collega del Tirreno, nel quale si dava conto di una importante manifestazione "culturale", organizzata in un ridente borgo del contado pisano, Terricciola, che per vicissitudini diverse negli ultimi tempi è stato più citato di quanto lo sia stato nella intera sua lunga e gloriosa storia.
Oggetto dell'assemblea pubblica (alla quale manco a dirlo presenzierà il Primo Terriciolese), sarà (attastatevi se ci sete): "il mistero del cacatore di Terricciola" - testuale.
Nella serata si discetterà dottamente sulle imprese di un anonimo personaggio che, negli anni '80, ripetutamente nottetempo si era recato in un punto emblematico del borgo, a depositare le proprie deiezioni arricchendole di pizzini satirici, senza peraltro essere mai scoperto nonostante le indagini dei carabinieri.
Vero è che, a rovistare bene tra le pasquinate scatologiche (spiegate agli assessori che vuol dire), si trova il precedente di un "deposito" in altro paese (davanti al palazzo dell'allora trionfante PNF in camicia nera) guarnito dalla scritta:
"Qui l'ho fatta e qui la lascio/ mezza al Duce e mezza al Fascio/ ma se il sole la riduce/ niente al Fascio, tutta al Duce!"
Pensate che sia tutto? Eh no c'è ben altro... nell'occasione, all'agorà paesana, verrà infatti presentato un fumetto (un fumetto!) dedicato alle imprese del cacatore misterioso (e sono curioso di scoprire le immagini con cui si narrerà la storia).
Orbene, tenuto conto che il Dominus della raffinatissima serata terricciolese, dovrebbe essere nientepopodimenoché il sindaco Matteo Arcenni che, per motivi ancora più misteriosi della identità dello storico defecatore, per voler del geniale Donzelli e per sua intercessione presso Nostra Signora Poponi, è stato proposto dal ministro Pichetto Signorsì Fratin quale Nuovo Presidente del Parco, mi sono comunque rallegrato.
Arcenni - a Dio piacendo - come sostiene la Regione - planerebbe su un territorio come il nostro come un marziano, senza titoli, senza competenze ambientaliste, senza il gradimento dei suoi stessi camerati (si può dire?) e alleati locali e, soprattutto, venendo da un posto dove l'unica acqua salata è quella della pasta, sapendo meno di un cazzo della nostra realtà.
Però penso che sarebbe un ottimo presidente da salsicciata, da ribotta, e, ricordando i fasti terricciolesi, ben compreso l'ultimo qui trattato, potremmo sempre dirgli:
"Arcé raccontaci un po' del cacatore, facci ride'"






