Abbiamo ricevuto dalla Capitaneria di Porto di Portoferraio una cortese quanto sollecita risposta ai "quesiti aggiuntivi" che avevamo formulato nell'ultimo articolo pubblicato sulla questione che (almeno a giudicare dai numeri delle visite al nostro sito e soprattutto al ritorno che ha avuto sulla stampa nazionale ) sta calamitando un interesse sempre crescente.
Ecco il testo della lettera che ci è pervenuta:
"In merito alle domande formulate sulla spiaggia del Bagno con l’articolo in data 6 u.s. ed al fine di fornire ogni altro utile chiarimento si specifica quanto segue:
La proprietà privata si estende dalla strada provinciale fino giù al mare (v. mappa catastale ed estratto Sistema Informativo Demanio della zona) che seguendo il confine dal termine degli scalini di accesso comprende la porzione della cosiddetta spiaggia antistante l’immobile interessato con esclusione di una piccola frazione nei pressi del piccolo molo che ricade in area demaniale marittima.
Relativamente all’uso delle spiagge esiste il divieto nella fascia dei
Tuttavia in merito alla vicenda è sicuramente auspicabile in tempi brevi una ragionevole soluzione della problematica che risponda agli interessi di tutte le parti in causa".
Anche noi ci auguriamo come l'Autorità Marittima "una ragionevole soluzione della problematica che risponda agli interessi di tutte le parti in causa" pure se tenderemmo a privilegiare l'interesse pubblico rispetto a quello dei singoli privati, e siamo soddisfatti dal chiarimento perché anche se prudentemente ed indirettamente ha risposto alla principale delle domande che sono formulavamo.
Affermando infatti che la fascia dei 5 metri dalla battigia è, come da disposto di Legge, "destinata esclusivamente al libero transito", (e non vediamo come dall'obbligo che si fa ad un eventuale concessionario potrebbe essere esentato un proprietario) la Capitaneria ci fa dedurre che è stato palesemente illegale recintare (quindi interdire) con paletti corde e cartelli una parte di quella fascia. Tanto ci basta.
Elbareport