Erano stati gli stessi Carabinieri della Stazione di Porto Azzurro, nel marzo del 2013, a sorprenderlo in possesso di un involucro contenente circa 50 grammi di cocaina occultato all’interno di una giacca. L’arresto era stato anche molto movimentato perché A.M. 37enne di Porto Azzurro, trovandosi a bordo del proprio veicolo in compagnia di un suo amico, V.C. 35enne, intuendo un controllo da parte di una pattuglia dei Carabinieri incrociata sulla strada principale, aveva effettuato delle manovre repentine infilandosi in una via senza sbocco per poi darsi alla fuga, a piedi, senza riuscirvi a causa della prontezza di riflessi degli uomini dell’Arma che riuscirono a bloccare i due fuggiaschi dopo pochi metri. Lo stupefacente sequestrato, dopo accurate analisi di laboratorio, risultò essere di una purezza pari al 96% facendo così presagire un’eventuale immissione sul mercato elbano di circa 300 dosi, dopo opportuni tagli alla sostanza stessa. Per i due uomini si erano immediatamente spalancate le porte del carcere di Livorno ed A.M. vi restò custodito per sette mesi e nove giorni. Scarcerato in attesa del processo il longonese aveva intrapreso attività di volontariato sino a ieri mattina quando l’Ufficio Esecuzioni Penali presso la Corte d’Appello di Firenze ha disposto l’ordine di esecuzione per la carcerazione in quanto riconosciuto colpevole del reato di spaccio di sostanze stupefacenti e condannato alla reclusione di anni quattro oltre al pagamento della pena pecuniaria di Euro 17.300 e pena accessoria dell’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. Considerato il periodo di detenzione già scontato, A.M. è stato trasportato presso il carcere di Porto Azzurro ove dovrà espiare tre anni e quasi cinque mesi di reclusione.