Nei giorni scorsi ci ha lasciato Romelio Montauti, volto noto di un'intera generazione del paese. Uomo appassionato e instancabile, ha dedicato parte della sua vita al servizio della comunità, distinguendosi in ambito sportivo, culturale e associativo.
Montauti ha attraversato decenni di storia sampierese, lasciando un segno in ogni ambito in cui si è impegnato.
Sportivo appassionato, fu protagonista del calcio elbano negli anni Cinquanta e Sessanta, militando in diverse squadre amatoriali di Campo nell’Elba. Il Circolo Culturale Le Macinelle ricorda ancora le sue imprese, come la vittoria in un prestigioso torneo a Portoferraio insieme all’amico e compagno di squadra Tino Benvenuti.
Negli anni Ottanta contribuì al rilancio della Filodrammatica Sampierese, scrivendo e mettendo in scena commedie apprezzate per la loro originalità e ironia.
Nel 1994 fu eletto presidente della CNA degli artigiani campesi e, per lungo tempo, guidò anche la sezione cacciatori di Campo nell’Elba, promuovendo valori legati alla tradizione e alla sostenibilità ambientale.
Tra i tanti momenti significativi della sua vita, resta impresso quello dell’agosto 1996, durante la cena celebrativa organizzata nella Torre di San Giovanni, al termine dei lavori di restauro. Un evento simbolico, condiviso con la moglie Maria Rosa, il cavaliere Mario Gentini e sua moglie, l’artista Angiolo Galli, e tutti coloro che avevano reso possibile il recupero del monumento.
Romelio Montauti sposò Maria Rosa Bonacchi il 15 luglio 1961, nella chiesa provvisoria allestita nella Sala-Teatro dell’Asilo Infantile: un matrimonio reso possibile grazie all’iniziativa di suor Sebastiana e celebrato sotto la guida di don Mario Testi. Sessant’anni dopo, la coppia ha festeggiato le nozze di diamante.
Romelio Montauti lascia una grande eredità di valori, impegno e affetto.
San Piero lo ricorda con gratitudine e si stringe con affetto alla sua famiglia.
Gian Mario Gentini