In dicembre si è svolta la Festa di Santa Barbara, patrona di Rio Marina. Le celebrazioni ufficiali sono state inaugurate dal suggestivo suono della sirena. Ecco che la maestra e poetessa dell'isola dona i suoi ricordi di un tempo, legati alla vita mineraria del passato.
Come dimenticarlo! Erano gli anni dell'infanzia e della giovinezza, quando il suono della sirena era la prima voce del mattino e si spargeva nelle stanze ancora avvolte nella penombra; poco prima, la porta della mia camera lentamente si apriva e quasi in punta di piedi, nel timore che non fossi ancora sveglia, mio padre si avvicinava al letto per porgermi un saluto prima di recarsi al quotidiano lavoro nella miniera.
Il suono si ripeteva nel tardo pomeriggio per annunciare agli operai l'ora che poneva termine alla loro attività.
Ma la sirena purtroppo, non veniva usata solo per ricordare l'inizio e il termine della giornata lavorativa, essa era anche messaggera della interruzione del lavoro per l'improvviso sopraggiungere della pioggia o per il verificarsi di un incidente capitato a qualcuno degli operai. Il suono aveva allora il sapore di un lamento che stringeva l'animo in una dolorosa morsa; certamente, tra le due cause della interruzione del lavoro c'era una enorme differenza; quella relativa alla pioggia, ovvero il cosiddetto “Consolato”, sicuramente non faceva piacere poiché comportava, per gli operai, la decurtazione di un giorno di stipendio, già misero; ma l'interruzione per un incidente era qualcosa di molto grave, specialmente quando l'incidente equivaleva alla parola morte e, sfortunatamente, tante sono state le vite che il lavoro della miniera ha stroncato.
Un lavoro duro, ingrato e tuttavia fortemente agognato poiché non vi era molto da scegliere e quel lavoro significava il pane sulla tavola.
Da diverso tempo l'attività della miniera è per l'Elba solo un ricordo. L'Elba delle miniere è diventata l'isola del turista, attratto dal limpido del suo cielo, dal suo mare, dalla bianca vista delle sue spiagge e dal verde riposante dei suoi boschi.
Al mio paese, Rio Marina, a ricordare il passato caratterizzato dal fischio della sirena, è rimasta solo la festa della patrona, Santa Barbara, protettrice oltre che dei marinai, dei vigili del fuoco e degli artiglieri, anche dei minatori. Al tempo in cui mio padre lavorava in miniera, il giorno di Santa Barbara veniva dato agli operai un pacco contenente salumi e dolci. Oggi, in questo giorno, vengono premiati con la “Santa Barbara d'Oro” e con il “Gonfalone d'Argento” del Comune, i cittadini che nel corso della loro vita hanno dimostrato particolari meriti.
Ricordo che nel pacco che portava a casa mio padre, io, come tutti i bambini, cercavo di dolci e non immaginavo davvero che per Santa Barbara un giorno mi avrebbe regalato un Gonfalone d'Argento.
Mi dispiace che mio padre non abbia potuto vederlo.
Anna Maria Carletti Marini






