A seguito di quanto pubblicato lo scorso 6 dicembre dal quotidiano “Il Tirreno” nella pagina dedicata alla nostra isola, l’Associazione Culturale Carlo d’Ego – Riesità, vuol precisare i motivi per cui non ha partecipato alle celebrazioni previste per la Festa di Santa Barbara.
“Come Associazione riteniamo opportuno un chiarimento - così esordisce Luciano Muti, coordinatore principale nell’organizzazione delle varie attività del sodalizio - in merito a quanto in parte erroneamente scritto dal caro amico Luigi Cignoni, nell’articolo sopra citato”.
“I motivi per cui l’Associazione Culturale Carlo d’Ego – Riesità non ha partecipato alle celebrazioni della patrona di Rio Marina, oltre che protettrice dei minatori e dei marinai, sono solamente di origine organizzativa ed economica, considerando le ristrettezze che stiamo attraversando. Non sono quindi in alcun modo collegati alle scelte riguardanti l’assegnazione delle onorificenze e alle successive diatribe sorte tra gli amministratori locali”.
“La nostra Associazione – continua Luciano Muti – non vuol essere coinvolta in nessun tipo di polemica, tantomeno politica: vuole senza indugio continuare la propria attività, valorizzando cosa siamo stati, perché nulla della nostra storia deve andare perso, anzi, dovrà trasformarsi in memoria che genera risorsa. Noi che abbiamo la presunzione di voler contribuire a non dimenticare, sommessamente, senza ecclatanza, ma con la fermezza di chi sa che la via giusta è questa.”.
“Mi sia però permessa una considerazione: finché il Comune di Rio delegava la nostra Associazione all’organizzazione delle celebrazioni sia istituzionali, sia culturali, sia religiose, in occasione della ricorrenza di Santa Barbara, non vi è MAI stata alcuna polemica e ogni 4 dicembre è stato un giorno di festa. Oltre alla indimenticabile festa già menzionata dal nostro Presidente, vorrei ricordare, negli anni, la partecipazione della Filarmonica G. Pietri di Portoferraio, la partecipazione degli amici di Capoliveri che a bordo del trenino del Parco Minerario, girando per il paese, cantavano la “Romanza del cavatore”, la proiezione di filmati e fotografie inedite, scattate da Carlo d’Ego, senza dimenticare gli interventi di importanti personaggi come Carlo Gasparri, oltre all’immancabile “suono della sirena” delle ore 15.00”.
“La speranza – conclude L. Muti – è che in futuro ci si renda veramente conto di quanto per la nostra gente sia importante questa celebrazione, mai dimenticando quello che hanno fatto i nostri minatori e i nostri “Lupi di mare”. E come ha detto il nostro Presidente, sempre
VIVA SANTA BARBARA”.
Associazione Culturale Carlo d'Ego






