Carissimi ragazzi e ragazze, venerdi scorso non ho potuto essere con voi e quindi quello che avrei voluto dire in quell’occasione ve lo scrivo adesso.
La mia scuola elementare era composta da due pluriclassi, prima e seconda in un’aula e terza quarta e quinta nell’altra aula. La scuola media vedeva classi femminili e classi maschili, mentre per le superiori già eravamo in classi miste. Dico questo perché quello che oggi sembrerebbe una anomalia grave del sistema scuola, a noi non faceva né caldo né freddo. Abbiamo comunque imparato a leggere e scrivere e “far di conto” come si diceva all’epoca, abbiamo studiato chi più chi meno, e come oggi dipendeva dalla voglia che ciascuno di noi personalmente aveva. Qualche bimba si fermava alla quinta elementare perché “tanto poi si sposava” e quindi era inutile molta istruzione, poi è venuto, fortunatamente, l’obbligo scolastico alla terza media.
Gli insegnanti ed i professori, uomini o donne che fossero, facevano il loro mestiere adeguandosi al periodo storico, ai cambiamenti, per esempio quelli che ha portato il grande universale movimento del ’68, ed alle riforme che comunque i vari ministeri non ci hanno fatto mancare. Alle superiori avevamo frotte di insegnati pendolari, come voi del resto, ma al diploma ci siamo arrivati ugualmente e qualcuno ha proseguito per l’università.
Oggi sarebbe impensabile avere aule divise per genere, giustamente, ma il pendolarismo per le scuole decentrate esiste ancora.
Una cosa secondo me fondamentale però è profondamente diversa rispetto ad oggi. Ed è proprio il Rispetto, parola chiave in tutte le sue accezioni. Nel tempo è venuto meno il Rispetto di tutte le figure che lavorano nell’ambito scolastico. Non conosco la situazione dei collaboratori (i bidelli) e quindi non posso fare un paragone, ma so che gli insegnanti vengono remunerati con stipendi ridicoli Rispetto alla responsabilità che hanno nella loro funzione di educatori. La persona che noi chiamavamo preside adesso si chiama dirigente e deve dirigere l’istituto o addirittura più istituti come fosse un’azienda commerciale e la finalità sembra sia divenuta la quadratura del bilancio anziché la preparazione al meglio possibile di voi studenti.
E manca il Rispetto per voi studenti. Scuole fatiscenti, spesso senza palestre, senza le attrezzature minime e per di più ai vostri genitori, per il fatto di cui sopra, viene chiesto un ridicolissimo per non dire offensivo e quindi mancante di Rispetto, “contributo volontario” per esempio per l’acquisto di carta igienica, di carta per fotocopie con uno spreco di carta notevole, eccetera. Ed ecco che manca il Rispetto dei genitori, anche se dobbiamo riconoscere che non tutti i genitori Rispettano il corpo insegnante.
Allora non dovete chiedere il cambiamento di questo andazzo, dovete pretenderlo.
Pretendete ascolto, ascolto vero, dal governatore regionale dal ministro dell’istruzione e dai sindaci.
Se è vero che mancano i soldi per l’istruzione proponete di risparmiare i costi per l’energia istallando un pannello fotovoltaico per ogni rotolo di carta igienica che vi costringono a comprare, pretendete pannelli fotovoltaici sul tetto di ogni istituto italiano di ogni ordine, dagli asili nido alle università. E da lì tetti fotovoltaici su tutti i palazzi istituzionali. Con questo investimento ci sarebbe una riduzione enorme dei costi di mantenimento delle scuole, somma che potrebbe essere impiegata magari in borse di studio.
Scontato l’abbattimento dell’inquinamento e tutto ciò che ne consegue.
Fortunatamente i tempi delle classi separate per genere sono finiti, fortunatamente molte cose negli anni sono migliorate. Ragazzi siete belli, siete capaci, siete intelligenti e fortunati a vivere in un momento in cui le possibilità di conoscenza si stanno ampliando ad una velocità folle. Quindi non fatevi prendere in giro, adesso avete il coltello dalla parte del manico, usatelo bene e costringete “gli adulti” a mantenere le promesse e gli impegni.
Fatevi Rispettare, non mollate vi prego. Noi vi aiuteremo come potremo.
Maristella Giulianetti






