Consueta conferenza stampa di fine anno, stavolta a distanza, del Parco Nazionale dell' Arcipelago Toscano. Un'occasione per fare il punto degli ultimi 12 mesi segnati (ma non più di tanto) dal Covid e, soprattutto, per gli sviluppi futuri.
La sensazione, affiorata durante gli escursus riassuntivi del direttore Maurizio Burlando e del presidente Giampiero Sammuri, è stata quella di un Ente capace di programmare in tutte le Isole dell' Arcipelago, riuscendo per questo ad avvalersi anche di importanti finanziamenti europei.
Dalla convenzione con il Vaticano per rendere fruibili le catacombe di Pianosa, isola interessata anche per il recupero della 'casa dell'agronomo' (terminata la progettazione esecutiva per ricavarne l'eco-museo dell'Agricoltura), al recupero dell'Arsenale delle Galeazze di Portoferraio per il Centro sui Mammiferi Marini (in convenzione con il Comune, selezionate 5 idee progettuali - sulle 39 pervenute - tra cui nei prossimi mesi individuare il progetto definitivo), fino ai numerosi i progetti che, anche nelle restanti isole dell' Arcipelago, tendono a rendere sempre più fruibili questi territori unici (centri visita, servizi diversi, aree protette a mare che interessano 5 isole su 7).
L'adozione di protocolli molto rigidi per effettuare le visite guidate (es. a Montecristo) con metà dei partecipanti, 12 invece di 25, e l'adozione di sistemi di comunicazione amplificata che ha consentito di mantenere la distanza di sicurezza tra guide ed escursionisti, ha consentito un inaspettato risultato positivo, oltre l'anno precedente, nonostante oltre due mesi di blocco iniziale.
Altrettanto importanti i progetti in essere o previsti sul versante della biodiversità, dalle iniziative per la valorizzazione dei 20 siti che compongono la 'Rete Natura 2000' nell'Arcipelago (habitat di biodiversità animale e vegetale), fino a specifici progetti come quelli sul falco pescatore e gli impollinatori o la salvaguardia dell' ultima area umida significativa rimasta (Mola) attraverso una convenzione con Legambiente e 'Diversamente Marinai'.
Ma il prossimo anno, il 25° dall'istituzione dell'Ente Parco, potrebbe segnare una svolta decisiva per l'immagine turistico-ambientale dell'Elba e delle Isole sorelle, vale a dire l'ingresso dei ns territori nella GREEN LIST IUCN, l'Unione Internazione per la Conservazione della Natura: basti dire che delle 49 aree in 15 nazioni che ne fanno parte, solo un'altra è italiana, il Gran Paradiso.
I valutatori della IUCN sono stati presenti nel mese di novembre presso la sede dell'Enfola ed hanno contattato i numerosi Enti che con il Parco collabborano, a cominciare dalle Università di Firenze, Pisa, Siena e Roma; i risultati di questa istruttoria sono attesi per la prossima primavera. Rivendicato tra i risultati l'aver messo a regime (manutentivo) la rete sentieristica e salutato come un segnale beneaugurale la ricomparsa della foca monaca nelle acque dell'Arcipelago.
Sullo sfondo l'annosa questione dei cinghiali, con la Regione che fino ad ora, con l'inserimento dell'Elba tra le 'zone vocate' per la caccia agli ungulati, ha dimostrato di voler continuare a seguire più gli interesse di una sparuta minoranza che quelli dell' insieme del territorio (ndr): basti pensare che 10 mila esemplari abbattuti dal Parco in dieci anni, oltre ai costi sostenuti, non hanno minimamente intaccato densità e pericolosità di questi alieni ambientali che imperversano su colture, biodiversità e financo strade asfaltate. Sulle Aree Marine Protette, disponibilità del Parco (Sammuri) a recepire gli indirizzi decisi anche da singoli Comuni.
CR

Sintesi della tradizionale conferenza stampa di fine anno.





