Il Lockdown e la chiusura delle scuole con la nascita della didattica a distanza sono ormai da un anno presenti nella vita di ogni famiglia.
Ognuno avrà la sua opinione più o meno concorde con le scelte del governo nella gestione della pandemia nel settore scuola, noi, da genitori, non possiamo più stare fermi ad aspettare...le conseguenze cominciano a pesare più dei benefici.
Un esempio di numeri ce lo dà un articolo del 26 febbraio scorso, del Dott. Renato Borgatti, direttore di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza dell’istituto Mondino di Pavia, dove presentando i risultati dello studio effettuato, sostiene che le richieste di ricovero nei reparti di neuropsichiatria sono aumentate del 50% rispetto agli stessi mesi dello scorso anno.
"Si registra una vera e propria emergenza” dice nell’articolo “il malessere riscontrato nel primo lockdown ora sembra essersi trasformato in franca patologia. Sono aumentate le richieste di ricovero per psicopatologie con "attacco al corpo", fino al tentato suicidio".
Ma purtroppo non è il solo, molti sono i dati che arrivano dagli ospedali di tutta Italia, dai reparti di neuropsichiatria infantile del Bambin Gesù di Roma o del Regina Margherita di Torino o del Gaslini di Genova, sono dati allarmanti: questi ricoveri vanno dai disturbi alimentari all’autolesionismo, fino al tentato suicidio!
L’età media è quella dei preadolescenti e degli adolescenti, una fascia d’età dove la socializzazione è fondamentale. Dice in un’intervista Lino Nobili, professore di neuropsichiatria del Gaslini di Genova: “..la mancanza di socializzazione prorogata nel tempo porta a una deflessione dell’umore e alla depressione”.
Ma non occorre essere specialisti del settore; con un pò di buon senso chiunque capisce che un bambino non può stare ore chiuso in casa davanti a un monitor. In tali condizioni l’apprendimento non è lo stesso di quello effettuato in classe stando insieme agli altri, per la Montessori sarebbe impensabile.
Il Governo, ancora a distanza di un anno resta sordo a questi appell, come se non si rendesse conto della gravità della situazione di questi bambini e ragazzi privati di tutto il loro mondo, che stanno sprofondando nelle sabbie mobili della depressione.
Esiste un verbale del CTS (Comitato Tecnico Scientifico) del 17 gennaio 2021 dove viene chiesto al governo la riapertura urgente delle scuole per i danni alla strutturazione psicologica dei ragazzi.
C’è una sentenza del TAR del 26 febbraio scorso dove il Tribunale accoglie il ricorso di alcuni genitori fiorentini contro la chiusura delle scuole superiori e l’attivazione della dad al 50% disposta nel DPCM del 14 gennaio e condivide quanto da loro evidenziato perché tali provvedimenti sono stati presi in assenza di studi epidemiologici certi.
Ma ancora si chiudono le scuole con la motivazione che siano un posto privilegiato per il contagio, quando invece sono luoghi governati e governabili con orari e presenze certi e dove monitorare i movimenti risulta facile come facile risulta far rispettare delle regole proprio per sua natura. Molto diversa è per esempio la realtà di un supermercato che, al contrario della scuola, non ha mai chiuso.
Eppure noi elbani abbiamo potuto constatare bene, nella nostra piccola realtà, come i casi nelle scuole sono stati facilmente isolati grazie all’organizzazione interna ed esterna.
Quindi ci chiediamo perché a distanza di un anno si accusano e si puniscono ancora i bambini e i ragazzi a scuola adottando provvedimenti più severi (facendo chiudere ogni tipo di scuola dall’ infanzia alle superiori)?
Perché a distanza di un anno non si è stati capaci o non si è voluto mettere la scuola al centro del dibattito politico e risolvere le criticità (come per esempio i trasporti) in modo da garantire lo studio a questa generazione di bambini e ragazzi che rappresentano il nostro futuro?
Vorremmo far notare che in nessun altro paese del mondo sono state prese misure così restrittive, in nessun altro paese sono state chiuse le scuole e utilizzata la dad come in Italia per così tanto tempo.
In nessun altro momento storico italiano si è chiusa per così tanti giorni la scuola, nemmeno in tempo di guerra.
Ricordiamoci che la scuola è un diritto fondamentale sancito dai due articoli della nostra Costituzione il 33 e 34, con i quali si tutela il DIRITTO ALLO STUDIO:
“La scuola è aperta a tutti.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi,
hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.”
La Scuola è un organo vitale della democrazia perché permette ad ogni bambino di diventare un uomo dignitoso, la scuola forma le coscienze e le persone oneste e leali del domani.
Chi pagherà per questo disastro?
Un gruppo di genitori elbani
Giovani, aumentati del 50% i ricoveri in Neuropsichiatria - Il Giorno






