La sentenza del Tribunale di Livorno è importantissima perché conferma tutte le nostre segnalazioni e denunce e che il Parco Nazionale e i suoi sentieri non possono essere trasformati in un pista da cross dove magari organizzare anche campionati.
La sentenza dovrebbe essere anche un avvertimento per chi organizza – violando la legge – raid a pagamento all’interno del Parco Nazionale pubblicizzati sfrontatamente sulla stampa specializzata e su internet.
La stessa sentenza parla anche ai sindaci elbani che finora hanno sempre evitato di classificare le strade fuori dal Parco e di mettersi a un tavolo per definire – insieme al Parco Nazionale, ai club motocrossistici e alle associazioni ambientaliste - quali siano i percorsi dove poter praticare lo sport motoristico, senza distruggere la sentieristica o creare circuiti da motocross e di enduro abusivi.






