L'endorcement ricevuta da Draghi all'Assemblea della Confindustria e il titolo di "nuovo" De Gasperi attribuitogli da Bonomi, presidente dell'associazione imprenditoriale italiana sono la cifra che suggella la nuova fase iniziata con il SoftGolpe Renzi/Mattarella ai danni del governo giallo rosso Conte/Zingaretti.
Un po' quello che successe nel dopoguerra Degasperiano, con la cacciata dei comunisti dal governo di liberazione e l'avvento, ispirato dagli USA, delle prima guerra fredda, quella contro i paesi socialisti (la seconda Biden l'ha inaugurata contro la Cina). Un Neocentrismo imperniato su politiche neo keinesyane che utilizzeranno i 200 miliardi del FMI e l'apertura della BCE per rilanciare una economia, quella italiana, già in crisi e che aveva già subito uno schok con la crisi americana del 2008, con una perdita di PIL del 10%. Tanto più che l'attuale rimbalzo, cioè la ripresa attualmente in atto che parte però da un -10% si basa sulle esportazioni e poco o niente sulla domanda interna del Paese; domanda che riguarda bisogni ed esigenze improcrastinabili, fatta della richiesta di più salario, di un lavoro sicuro e a tempo indeterminato, servizi sociali e pubblici, infrastrutture, trasporti, efficienza energetica e tutela ambientale, naturale, giustizia fiscale e nuovi diritti. Ora, che siano l'attuale classe imprenditoriale italiana a inaugurare questa nuova fase e a dettare le linee di questa ripresa mi viene da ridere se non piangere: è il gioco delle tre carte dove i bicchieri manipolati per nascondere la pallina, rappresentano la politica di Draghi, ancella al servizio del padronato nazionale ed internazionale e la pallina, cioè proprio la responsabilità economica e finanziaria di chi ha gestito fino ad oggi con ottusità ed egoismo l'economia e la direzione del suo sviluppo, da nascondere appunto con la coperta della politica e con la incessante ed ossessiva campagna propagandistica sui miracoli del nuovo redentore e Salvatore (il senso dell'ovazione confindustriale di ieri a Draghi). Per portare in porto questa operazione neocentrista e neo Degasperiano era necessario, come sta avvenendo, fare fuori le posizioni più estreme di Salvini (Meloni è già fuori) ormai distaccato dalla componente neocentrista della Lega (Giorgetti e compagnia). Il PD di Letta, ben diverso da quello immaginato e sconfitto di Zingaretti, esulta di questo nuovo riposizionamento neocentrista che trova d'accordo sia Prodi/ Mattarella e sia Renzi. Il M5S subirà questa nuova operazione con qualche nuovo maldipancia. LEU si riassorbirà come elemento residuale.
Ai posteri.....
Pino Coluccia






