Parto anche in questo caso dall’ambiente perché è uno dei problemi decisivi che dobbiamo assolutamente risolvere se vogliamo uscire dai guai non a chiacchere.
Ho letto i risultati a cui è pervenuta una indagine sulle pronunce della Corte Costituzionale su Ambiente: politica e scienza.
Prevalente è l’attenzione sulle norme tecniche insomma la distribuzione dei poteri più che sui loro contenuti.
Diversamente dall’Unione Europea che invece privilegia politica-scienza. In sostanza per dirla alla buona a noi interessa più il CHI
che il COSA. Anche nei ricorsi alla Corte prevalgono gli argomenti relativi alla ripartizione sui contenuti.
Così si può tornare sulla questione anche del Titolo V che consentirebbe di affrontare il tema ambientale nel suo complesso ma che in questa situazione politica creerebbe sicuramente anche altra confusione.
Ecco perché penso che potremmo prendere spunto dalle contraddizioni emerse dall’indagine sulla Corte Costituzionale per ripartire concretamente da alcune situazioni ed esempi di cui si parla nell’indagine sul rapporto ripartizione-contenuti.
Questi esempi riguardano la fauna-caccia, rifiuti, paesaggio e altro dimostrano e confermano chiaramente che certi interventi e programmi per essere adeguati ed efficaci non possono essere condizionati sempre dalla rigida ripartizione di ruoli territoriali regionali e locali.
Ma ancor più allarmante è la situazione di molti territori dalle Dolomiti alle coste dove operano spesso da anni Parchi e Aree Protte regionali e nazionali che ora devono fare i conti con sconcertati interventi nazionali come le foreste e comportamenti altrettanto-anzi ancor più gravi- da parte degli stessi enti di gestione dei parchi e non solo sulla caccia.
Situazioni che troviamo peraltro anche senza andare tanto lontani, in casa nostra in territori costieri come San Vincenzo, Piombino dove addirittura Sindaci con una SOCIETA’ PARCHI stanno sbrindellando le cose. Sono casi che confermano senza ombra di dubbio il cosa fare non è certo meno urgente del chi. Perché se quelli che potranno decidere rimarranno solo questi non rimedieremo all’attuale confusione.
Ma perché non ci siano equivoci voglio essere chiaro sul senso di queste osservazioni critiche con le quali non intendo penalizzare assolutamente il ruolo degli Enti Locali e specialmente i sindaci già alle prese con i tagli recenti. E neppure il ruolo delle regioni che spesso si danneggiano da sole.
Renzo Moschini






