Apprendiamo con vero giubilo che anche (ma forse sarebbe meglio dire solo) il Coordinamento elbano di Azione dell'Elba esprime il suo appoggio alla candidatura del vicesindaco di Portoferraio De Santi alla presidenza del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.
Ora, riunire quel coordinamento deve essere stato facilissimo, lo si sarebbe potuto fare in una delle ultime cabine telefoniche rimaste, ma probabilmente all’eterno e mai sbocciato enfant prodige del liberalismo elbano, Mattia Gemelli, è bastato guardarsi allo specchio.
Comunque un coordinamento al Gemelli necessita, anche perché starsi dietro da quando era il super-renziano del PD renziano, per poi passare a Italia viva perché era il Partito di Renzi e poi passare ad Azione di Calenda perché è contro Renzi… è come calibrare per continui assestamenti un viaggio spericolato sempre più a destra che lo ha portato ora ad appoggiare un esponente di Fratelli d’Italia.
Ma è la motivazione che ha spinto il Coordinamento di Azione dell’Elba ad appoggiare De Santi a suscitare un’ilare stupore: sarebbe il candidato ideale non solo per “la sua passata esperienza di Sindaco di Rio nell’Elba”, terminata con l’abolizione del Comune, ma anche per il suo profilo tecnico-amministrativo “ben radicato in una visione di tutela ambientale che non prescinde dalla valorizzazione del patrimonio storico, architettonico e umano dell’Arcipelago”, infatti, l’imprenditore edile De Santi ha nientepopodimenoche lavorato alle “Case del Parco di Marciana, Rio e Pianosa all’Info Park Point di Portoferraio, passando per il recupero dei locali dell’ex dissalatore di Giannutri, gli interventi sulla Tonnara e altri ancora” e questo dimostrerebbe “competenze operative e visione strategica”.
Se fosse così, il presidente del Parco ideale sarebbe chi quelle opere le ha progettate o il capo dell’ufficio tecnico del Parco.
Se fosse così il camionista che porta in giro le gabbie delle tigri del circo o l’uomo dei fatica che monta il tendone con dentro la gabbia del domatore potrebbero andare a insegnare etologia dei grandi felini selvatici all’università di Harvard.
E, a proposito di circo e circensi, gira sempre più la voce che la candidatura di De Santi a presidente del parco sia un escamotage per farlo fuori da vicesindaco. “Promoveatur ut amoveatur” dicevano i romani, e anche "hic sunt leones". E se il vecchio leone De Santis salterà nel cerchio di fuoco acceso da Nocentini, forse a tenerlo sarà il coordinamento di Azione, ma dall’altra parte, sullo scranno ambito di vicesindaco rischia di spuntare il redivivo Marini. Come in un gioco di prestigio o in un film.
Azione! Ciack si gira!
Capo Liberum